Portavalori, assalto alla diligenza

Edizione CASERTA

EMERGENZA CRIMINALITÀ

29/03/2009

L’autista minacciato è colto da crisi d’asma Sapevano dove cercare i soldi nascosti nel mezzo

Portavalori, assalto alla diligenza

In due su uno scooter bloccano il furgone uscito dal Tarì, bottino 100 mila euro

HE10_3646.jpgMARILÙ MUSTO Erano in due su uno scooter Sh, sfacciati e probabilmente imbottiti di stupefacenti: pistola in tasca e adrenalina. Forse quando hanno bloccato il furgone Iveco Daily uscito dal Tarì di Marcianise carico di centomila euro in banconote, non ci credevano nemmeno di poter portare a termine un colpo tanto pericoloso. E invece lo hanno fatto, spaventando a morte il VIGILANTES alla guida del camioncino Iveco della ditta «Coin Service» di Caserta che è stato colpito da crisi d’asma per lo spavento e per poco non ha rischiato un infarto. Singhiozzando, poi, ha raccontato tutto alla polizia. Il bottino in denaro uscito dal distretto orafo di Marcianise, venerdì, alle dieci e trenta di mattina, era stato nascosto dal VIGILANTES sotto il sedile del furgone dell’azienda di servizi della gestione di moneta metallica che converte soldi cartacei in spiccioli e viceversa. Il carico era destinato all’agenzia International Security Service di Nola, incaricata, probabilmente, del trasporto sicuro del denaro del Tarì. Ma il viaggio del vigilante trentasettenne di Castellammare di Stabia è stato interrotto all’uscita dell’Autostrada A30, verso Nola, da due persone con il volto nascosto dal casco integrale che prima hanno tagliato la strada al furgone inducendo l’automobilista ad accostare sulla corsia d’emergenza destra, poi, uno dei due, ha sfilato la pistola dalla cintura dei pantaloni, forse una calibro 9, e l’ha puntata alla tempia della vittima che è stata costretta a sdraiarsi a terra con le mani incrociate dietro la testa. Il complice del rapinatore armato, probabilmente, sapeva dove mettere le mani. E, infatti, ha trovato i soldi e li ha nascosti in tasca. Una scena da «assalto alla diligenza» del vecchio Far west. Il tutto è successo sotto gli occhi di automobilisti di passaggio, in uno spazio temporale di venti o trenta secondi, ma nessuno ha chiamato le forze dell’ordine per dare l’allarme. Solo quando i due sono fuggiti con i centomila euro, la vittima ha telefonato dal cellulare alla polizia del commissariato di Nola che è intervenuta sul posto. Le indagini sono partite immediatamente. Il Tarì è stato il punto di partenza della ragnatela di indizi finita nelle mani degli investigatori. Dal centro orafo potrebbe essere partita la soffiata che ha portato i malviventi sulla strada giusta, fino a Nola, dove il carico doveva poi fermarsi per essere custodito in un furgone portavalori, molto più complicato da rapinare. Per ora non si esclude nessuna pista. La «banda dello scooter Sh» ha messo a segno fili di banca nell’Agro aversano, ma anche nel napoletano. Dietro un numero parziale di targa o dietro anche l’accento napoletano dei due rapinatori, potrebbero esserci dei risvolti. Nel 2004 una banda di rapinatori che metteva a segno colpi su colpi a furgoni portavalori, era stata la protagonista della maxi rapina al caveau di «Terra di lavoro».

Portavalori, assalto alla diligenzaultima modifica: 2009-03-30T11:30:00+02:00da sagittario290