BOLOGNA
L’INTERROGATORIO DI GARANZIA
Guardie giurate arrestate, la difesa
chiede la revoca dell’ordinanza
Il gip si è riservato la decisione, il pm si è detto contrario alla revoca. All’esterno del palazzo che ospita gip e procura, durante l’interrogatorio di garanzia, c’è stato un sit-in di solidarietà di alcuni colleghi degli arrestati
Bologna, 24 marzo 2009 – La revoca dell’ordinanza di arresti domiciliari. E’ quanto hanno chiesto i difensori delle tre guardie giurate di un istituto di vigilanza bolognese accusati di rapina e lesioni a due extracomunitari, con l’aggravante della discriminazione razziale, al gip Bruno Giangiacomo. Il giudice si è riservato la decisione, il pm Francesco Caleca si è detto contrario alla revoca. All’esterno del palazzo che ospita gip e procura, durante l’interrogatorio di garanzia, c’è stato un sit-in di solidarietà di alcuni colleghi degli arrestati.
Secondo la difesa, due delle tre guardie giurate non c’erano proprio all’una della notte del 13 febbraio nel deposito delle ferrovie a Casalecchio di Reno dove i due immigrati sono stati picchiati. Erano da tutt’altra parte. Il terzo era in zona, ma non dove sarebbe accaduto il pestaggio.
’’Non erano lì ma da tutt’altra parte – ha spiegato l’avvocato Di Giampietro, che ha precisato che formalizzerà domattina la sua richiesta di revoca – quando sarebbe accaduto quello che viene contestato nel capo di imputazione. Il mio assistito con un altro degli arrestati era a Vado, sull’Appennino Bolognese, a prosecuzione del giro di controllo. La competenza della pattuglia, infatti, era quella sera la montagna. La pattuglia era intervenuta tra le 22 e le 23 a supporto di un’altra pattuglia a Casalecchio nell’agenzia ippica di via Marconi. Poi rimase in zona la pattuglia di competenza, e il mio assistito con il collega ripresero il loro giro di controllo. Quando l’episodio sarebbe avvenuto erano già a Vado. Rimase in zona la pattuglia di competenza. La macchina su cui facevano il giro aveva il Gps rotto, però chiederemo i tabulati per dimostrare che erano altrove’’.