FINTI MALORI, VERE RAPINE: DUE RAGAZZE INCINTE NEI GUAI

Cronaca

[26/03/2009]

FINTI MALORI, VERE RAPINE: DUE RAGAZZE INCINTE NEI GUAI

DSC_6403.jpgPer i carabinieri potrebbero essere le due complici di altrettanti rapinatori uomini, al momento ricercati. E due è anche il numero gli assalti dei quali devono rispondere, compiuti ieri sera, in rapida successione. Uno dietro l’altro, spostandosi da Novoli alla periferia del capoluogo, forse perché non contenti della prima rapina, che aveva fruttato appena 200 euro, ma provocato anche il ferimento dell’anziano titolare di un bar. Ma non è detto che possano essere attribuiti loro altri “colpi”, soprattutto fra Lecce ed il Nord Salento, avvenuti negli ultimi tempi. Alessia Attanasio e Giuliana Ricchello, 27 e 24 anni, entrambe di Monteroni e senza occupazione, ed entrambe incinte, sono state arrestate dopo ricerche frenetiche, avviate in prima battuta dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina e della stazione di Novoli, coordinati dal tenente Simone Puglisi, fin dalle 19,30, quando è stata registrata la prima rapina, e poi condotte anche da agenti di polizia della squadra mobile e guardie giurate quando s’è registrato il secondo raid, alla “Trony” di Lequile.

E’ stato il “modus operandi”, a mettere gli inquirenti su quella che ritengono la pista giusta, arrivando a risolvere a metà il caso, inchiodando le ragazze alle loro responsabilità. Ovvero, malori che si presuppone finti, sebbene a prima vista plausibili, visto lo stato interessante, improvvisati per distrarre l’attenzione nelle attività commerciali prese di mira e agevolare il compito degli assalitori, uno dei quali armato. E i militari non disperano di risolvere per intero la questione nelle prossime ore, quando anche i due uomini che sarebbero stati con loro potrebbero essere riconosciuti e condotti in carcere, a Borgo San Nicola.

Un particolare, tutt’altro che un dettaglio: se l’arresto delle due giovani è stato eseguito dai carabinieri di Monteroni, in collaborazione con la compagnia di Campi Salentina e la stazione di Novoli, il contributo determinante è arrivato dal personale del 118. Proprio perché, in entrambe le circostanze, vi sarebbe stata la simulazione di un malore, causato dallo stato di gravidanza di una delle due ragazze. E in occasione dei due interventi di soccorso, gli operatori sanitari non hanno certo potuto fare a meno di notare la coincidenza tra nomi delle persone coinvolte in eventi tanto simili e a così breve distanza l’uno dall’altro (prima rapina alle 19,30, seconda alle 20,45), in luoghi differenti, e accompagnati dal rifiuto di ricevere eventuali cure mediche.

Davvero difficile credere ad una coincidenza così bizzarra. E così la questione è diventata di dominio della centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Lecce, che immediatamente hanno dato notizia del fatto alla stazione di Novoli, la quale a sua volta ha iniziato le ricerche. Terminate in tarda serata a Monteroni. Quando si è scoperto, caso nel caso, che le due ragazze abitavano nella stessa via. Su disposizione del pubblico ministero di turno, Antonio De Donno, Alessia Attanasio e Giuliana Ricchello sono quindi state tratte in arresto in via cautelare e accompagnate presso le rispettive abitazioni. Ora è dunque caccia aperta ai due uomini, che, armati di fucile e con i volti coperti da passamontagna, hanno fatto irruzione nel “Bar Stazione” di Novoli e nel punto vendita Trony. L’auto usata, una Fiat Punto, probabilmente rubata in precedenza e ritrovata in fiamme nei pressi di Villa Verde. Un dato da non sottovalutare: una Punto era già stata adocchiata due sere addietro a Porto Cesareo, durante l’assalto ad un market con fucili da caccia.

E sempre un fucile da caccia è comparso improvvisamente sulla scena nel bar novolese, gestito da un 71enne. I banditi hanno arraffato i soldi, circa 200 euro, ma si sono trovati di fronte anche alla reazione energica e forse inattesa del titolare. Il quale ha dovuto subire un violento colpo in testa con il calcio del fucile. L’uomo sarebbe stato di lì a poco soccorso da un’ambulanza del 118 per il trasporto in ospedale. Un’azione cruenta, che solo per fortuna non gli ha provocato danni seri, anche se, in considerazione dell’età, in un primo momento aveva fatto impensierire, e non poco, i presenti. E mentre i carabinieri già iniziavano le indagini, un’ora dopo ecco il gruppo, con ogni probabilità lo stesso, di nuovo in azione, questa volta nei pressi di Lecce, all’interno del punto vendita “Trony”. Sempre un fucile sulla scena, imbracciato da uno dei due rapinatori, per sottrarre l’incasso di giornata. Sullo sfondo, in entrambe le occasioni, quei casi di malore di una delle ragazze che si sono trasformati da probabile “tattica” apripista ad elemento investigativo che s’è ritorto contro entrambe. Le due giovani sono difese dall’avvocato Massimo Bellini del foro di Lecce.

La Redazione

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