Edizione SALERNO
08/03/2009
Denunciati, licenziati, processati e solo dopo cinque anni
di battaglie legali sono stati assolti
SALVATORE DE NAPOLI Denunciati, licenziati, processati e solo dopo cinque anni di battaglie legali sono stati assolti con formula piena per non aver commesso il fatto. Queste le vicissitudini patite da due vigilantes accusati di aver rubato il 23 novembre 2004 quattro buste per un totale di 10.500 euro prelevate dal market di Battipaglia e da trasportare alla sede operativa della Bsk di Nocera Inferiore. Per i due agenti, Gerardo Gioia, 46 anni di Pellezzano e Giulio Pascale, 41 anni di Salerno (nelle foto), è stato lo stesso pm a chiederne l’assoluzione. «Siamo sempre stati fiduciosi nella giustizia – ha affermato Gioia – Sono rimasto sorpreso solo da alcune approssimazioni investigative». «Ho passato cinque anni d’inferno, imputato e disoccupato – ricorda Pascale – e avevo perso il mio stipendio, l’unico reddito della famiglia. Devo ringraziare mia moglie, i miei cinque figli e i miei suoceri se oggi posso assaporare il piacere di vivere ancora tra la gente: se non avessi avuto loro alle mie spalle, non so quale sarebbe stato il mio futuro». «Si conclusa nel migliore dei modi una vicenda drammatica che vedeva due lavoratori integerrimi finiti sotto processo e perdere il lavoro – ha affermato l’avvocato Lucio Basco che assiste Gioia – La giustizia ha riconosciuto l’estraneità ai fatti di entrambi gli imputati che hanno sempre gridato la loro innocenza e che hanno mantenuto un retto comportamento durante il processo, chiedendo sempre di non rinviare le udienze, affinché si giungesse celermente alla sentenza». L’avvocato Lorenzo Margiotta, difensore di Pascale, ha messo in luce le carenze investigative che hanno causato l’incriminazione del suo assistito e ha aggiunto: «È emersa la verità, dopo una lunga istruttoria dibattimentale, e una sentenza ha restituito ai due imputati l’onorabilità che spettava loro. Vorrei anche ricordare che Pascale, alcuni anni fa a Cava de’ Tirreni, difese a sprezzo della vita, il carico contenuto nel furgone portavalori attaccato dai rapinatori che sparavano all’impazzata e avevano ucciso l’altra GUARDIA GIURATA». sa.dn.