La paura cresce: Milano è la città più “armata”

Nel 2008 chieste alla Prefettura 2143 autorizzazioni per avere una pistola

La paura cresce: Milano è la città più “armata”

0036269.jpgMILANO 13/02/2009 – Diminuiscono i reati, l’Esercito vigila i quartieri. Eppure, Milano torna ad armarsi. Lo scorso anno la Prefettura ha rilasciato 121 nuo­vi permessi di porto d’ arma per uso personale. Uno ogni tre gior­ni. Una corsa alle armi che ripren­de a pieno ritmo dopo la costante diminuzione dai 3.601 possessori di porto d’ armi per uso non sportivo del 1998 ai 2.065 del 2006: 1.536 in meno in otto an­ni.

I DATI ALLARMANTI
Nel 2007, secondo i dati della Prefettura, i rinnovi autorizzati sono stati 2.022, che aggiunti in nuovi rilasci, fanno 2.143 milane­si «calibro 9». Stando ai dati pre­sentati a Ferragosto dal Viminale i reati in città nel primo semestre del 2008 sono calati del 10%, passando da 155.363 dei primi sei mesi del 2007 a 142.466 del gen­naio- giugno 2008. Un calo che evidentemente non basta a far diminuire la paura. Milano, insie­me a Torino, è la città più “arma­ta” d’Italia secondo il Rapporto 2008 dell’Eurispes.

Stando allo studio, l’ 8,4% degli italiani detengono una pistola o un fucile da caccia, pari a 4,8 milioni di persone. I privati con porto d’armi per difesa personale sono 34 mila, ai quali bisogna poi aggiungere oltre 50mila guardie giurate, 800 mila cacciatori e 178 mila permessi per uso sportivo.

IL BUSINESS
Un business che vale 2 miliardi di euro l’anno. Parlare di piombo, canne lisce e revolver significa spesso riferirsi alle industrie della Val Trompia. Gli affari (specie nell’export) vanno alla grande. Nonostante una legislazione resa ancora più rigida proprio dopo le polemiche seguite alla strage di via Carcano, in cui Manuel Calde­rini, cui era stato concesso il porto d’armi sparò dal davanzale della finestra dopo aver ucciso la fidan­zata e due vicine di casa.

Per ottenere il porto di pistola per difesa personale, il Viminale chie­de che il richiedente certifichi e dimostri concretamente l’ effetti­va necessità di circolare armato. Poi tocca ai certificati anagrafici e alla visita pisco-fisica all’ Asl. Tra le categorie più «armate» gioiel­lieri, rappresentanti di pietre pre­ziose, ma anche avvocati, addetti al recupero crediti e imprendito­ri.

La paura cresce: Milano è la città più “armata”ultima modifica: 2009-02-14T11:45:00+01:00da sagittario290