I conti in rosso del tribunale

SAVONA

25 febbraio 2009| antonella granero

I conti in rosso del tribunale

Il suo funzionamento costa complessivamente oltre un milione all’anno, lo Stato ne rimborsa solo una parte. Ora anche i carabinieri di guardia dovranno essere sostituita da vigilantes privati. Il sindaco Berruti: «Il funzionamento della giustizia savonese è in cima alle nostre priorità perchè è lo snodo vero del tema sicurezza. Siamo al fianco delle richieste di magistrati e avvocati».

I carabinieri in servizio di controllo al Palazzo di Giustizia di Savona dovranno lasciare nel giro di poche settimane il loro incarico. Lo impone una nota del Comando generale dell’Arma, che vuole i suoi uomini impegnati nel servizio sul territorio e addetti ai compiti di sicurezza e non di pura vigilanza. In pochi giorni, così, il Comune dovrà rendere disponibile un servizio di vigilanza di polizia privata, facendosi ovviamente carico dei costi che ne deriveranno.

La questione è stata discussa ieri dalla giunta comunale e si è trasformata nell’occasione per fare il punto, da un lato, sui costi che Palazzo Sisto sostiene per il funzionamento del Tribunale (di fatto un milione di euro all’anno), dall’altro sulle necessità della giustizia savonese e del suo funzionamento: «Si discute di ronde – ha detto il sindaco Federico Berruti al termine della seduta di giunta – e non si capisce o si vuol far capire che il funzionamento della giustizia è il vero snodo fondamentale della questione sicurezza. E questo è il fronte sul quale noi ci sentiamo impegnati».

La spesa che il Comune sostiene per il funzionamento della macchina del Tribunale parla da sola. Complessivamente, quasi mezzo milione di euro. Al quale si dovrebbero aggiungere (in linea del tutto teorica) altri seicento mila euro di valore locativo dell’immobile, ovvero di affitto. Il contributo del Ministero della Giustizia – al quale spetta il rimborso di tali spese – è in realtà in gigantesco e pesante ritardo. Ed è solo parziale: il meccanismo di legge prevede che all’inizio dell’esercizio finanziario il Comune riceva in qualità di acconto il 70% del contributo ricevuto l’anno precedente. E, entro settembre, il saldo delle spese rendicontate. «In realtà – spiega l’assessore al bilancio Luca Martino – riceviamo solo l’acconto, mentre il saldo non viene più versato dal 2005. In quell’occasione lo abbiamo ricevuto per l’ultima volta, riferito alle spese del 2004». In parole povere, da quattro anni (questo sarà il quinto), il Comune non solo deve anticipare tutte le spese, ma di fatto ci mette di tasca propria almeno il 30%, oltre al valore locativo dell’immobile. Infine, è tenuto a farsi carico in proprio, per legge, di tutti gli investimenti necessari (200 mila euro per il completamento degli uffici nel 2007).

Una situazione paradossale – di fatto il funzionamento della macchina giudiziaria è lasciata sulle spalle degli enti locali e Roma se ne lava le mani – ma che a Savona è resa più pesante dalla particolarità del Tribunale. Un edificio poco funzionale e costosissimo, dalla manutenzione onerosa e complicata. Il vero buco nero è l’energia (luce e riscaldamento), in un palazzo la cui dispersione termica è evidente anche ai non addetti ai lavori e la cui gestione andrebbe probabilmente ripensata ex novo.

«Quello che a noi preme – ha sottolineato ancora il sindaco Berruti – è il tema del buon funzionamento della giustizia savonese. Perché questo, per noi, significa garantire la sicurezza ai cittadini». E prosegue: «La giunta intende fare tutto quanto nelle sue competenze ed adempiere in pieno ai suoi compiti. Sul piano immediato è giusto che le forze dell’ordine siano liberate da un compito come quello della vigilanza al Palazzo e il Comune se ne farà senza dubbio carico». Il sindaco tiene però a mandare un messaggio chiaro e diretto, più ampio: «Sul piano politico, siamo a fianco degli avvocati e dei magistrati per sostenere le ragioni di un incremento delle risorse umane e del finanziamento della “macchina”, le uniche garanzie per un buon funzionamento della giustizia savonese».

I conti in rosso del tribunaleultima modifica: 2009-02-26T11:00:00+01:00da sagittario290