«Andremo via da Fimiani di Castel San Giorgio, Qui non stiamo più bene».

Edizione SALERNO

04/02/2009 

«Andremo via da Fimiani di Castel San Giorgio, Qui non stiamo più bene».

GENNARO CORVINO Castel San Giorgio. «Andremo via da Fimiani di Castel San Giorgio, Qui non stiamo più bene». A caldo, preso evidentemente dallo scoramento, Giovanni Padovani, amministratore delegato della Mercantile Acciai, ha manifestato il pensiero di trasferirsi altrove. Il furto consumato nella notte tra domenica e lunedì scorsi, lo aveva colpito duramente: per l’audacia con cui era stato consumato, per la meticolosità con cui era stato ideato e per la rapidità che ne aveva caratterizzato la esecuzione. Di li a poco, erano passate da poco le quattro del mattino, arrivavano sul posto i carabinieri per le prime indagini, mentre venivano chiamati in fabbrica alcuni dirigenti e addetti ai lavori. La dinamica che ha portato alla sottrazione di banda stagnata dai capannoni della Mercantile Acciai, è nota. Due malviventi, entrati nell’azienda dopo aver scavalcato il muro che guarda la campagna, pistole in pugno e volto coperto, rinchiudevano il VIGILANTES nel bagno di servizio aprivano i cancelli d’ingresso, consentendo l’entrata di automezzi pesanti. Hanno caricato la banda stagnata e via, di corsa, verso mete sicuramente già prefissate dato che appare evidente che il furto sia stato commesso su commissione. In tutto 150 tonnellate di «fogli» pronti per essere trasformati in scatole, per la preparazione di generi di consumo ed anche per oli di natura diversa. I carabinieri si davano subito a predisporre posti di blocco, ma ci si avvedeva pure che le indagini, volte in tutte le direzioni, si presentavano particolarmente difficili anche perché non era stato possibile essere solleciti in quanto la guardia era stato rinchiusa nel bagno, uscendone dopo un certo tempo, scioccato e per niente consapevole di quello che era successo. La merce trafugata aveva il valore di circa 170.000 euro. L’industria metalmeccanica di Via Ciancio di Castel San Giorgio sorse negli anni ‘70 come Sider Sud, con addentellati successivi con l’Ilva di Bagnoli. Fu diretta, per anni, dal marchese Giuseppe Maria Piuma, un gentiluomo ligure, affermandosi in tutto il Mezzogiorno. Poi passò ai Padovani. Ora è gestita dai fratelli Francesco, Vittorio e Giovanni Padovani di Napoli. Il «patriarca» dei Padovani, don Antonio, è morto due anni fa. Alla Mercantile Acciai vi lavorano oltre quaranta dipendenti.

«Andremo via da Fimiani di Castel San Giorgio, Qui non stiamo più bene».ultima modifica: 2009-02-05T11:34:00+01:00da sagittario290