L’anno bisesto

31 dicembre 2008

L’anno bisesto

Fatti, personaggi e immagini del 2008 molfettese.

di Lorenzo Pisani

cartelli%20Molfetta%20001.jpgAl momento di stilare il bilancio di un intero anno fatti, immagini e numeri si rincorrono senza sosta. A maggior ragione se si tratta del 2008 molfettese. Un anno che ha sancito l’irreversibile cambiamento della città, una mutazione che induce due riflessioni su tutte: riuscirà Molfetta a reggere il ritmo incalzante degli eventi che da vivace centro barese la stanno accreditando come realtà di riferimento del Mezzogiorno? E quando la città acquisirà questa consapevolezza?

Il 2008 è stato l’anno della conta. Di tutto.

La conta dei morti, prima di tutto. Quella dei voti, a causa delle elezioni anticipate; ma anche la conta dell’espansione commerciale, quella delle aziende che hanno deciso di impiantarsi sul territorio, e dei ricorsi, al Tar. Ma questo è un argomento che fa capo al punto due.

L’anno è cominciato col botto, in tutti i sensi: la notte di San Silvestro ha offerto uno spettacolo degno di un fronte, quello aperto su Piazza Paradiso da uno spavaldo manipolo di personaggi senza arte né parte, convinto di fare di un quartiere una santabarbara. Peccato che non tutti i politici l’abbiano pensata allo stesso modo.

E’ stato il preludio di un’esposizione mediatica senza precedenti, alle telecamere nazionali per le vie della città, ai titoloni sulla carta stampata. Molto di questo clamore è passato dalla cronaca, che ha assunto le sfumature più varie, spesso tragiche. Dalle morti bianche del Truck Center alla serie di incidenti che hanno segnato le nostre strade: Via Terlizzi, Statale 16, Via don Minzoni, ancora Via Terlizzi. Ogni volta le stesse scene, ogni volta le stesse parole – quanto utili? – di circostanza. Esistenze spezzate dal Fato anche quelle del Caporal Maggiore dell’Esercito Luigi Squeo, di nuovo un incidente stradale, di Luigi Tedesco e Michele Mancini, vittime del mare.

La cronaca ha raccontato anche di altre storie, dagli intrecci più vasti ma forse meno chiari. E’ il caso dell’operazione dei Carabinieri che ha portato all’arresto del direttore bancario accusato di aver assoldato un capoclan di Cerignola per picchiare un imprenditore edile, della bomba che ha danneggiato una salumeria dalle parti di Piazza Paradiso, delle numerose rapine, condite di proiettili come nel caso al portavalori di Cala Olidda; dell’operazione che a pochi giorni dal voto ha smantellato una presunta organizzazione dedita all’usura.

Cronaca e politica sono giunte anche in tribunale. Due i processi (Amato +8 e Spadavecchia-Brattoli) che per la prima volta vedono tra gli imputati personaggi politici ed amministratori di spicco. Entrambi faranno ancora parlare di sé.

Dalla cronaca alla politica: cade il Governo Prodi e il sindaco Azzollini si dimette per potersi ricandidare al Senato, non prima di dare il via alla costruzione del nuovo porto. E’ l’11 febbraio. Fino alle elezioni di aprile la città sarà amministrata dal Commissario Straordinario Antonella Bellomo.
Parte la campagna elettorale, non priva di colpi di scena. Incerti i candidati e soprattutto la composizione degli schieramenti. Azzollini è di nuovo il candidato del centrodestra tra le proteste dell’opposizione, per via della contemporanea candidatura al Senato. Lo sfideranno Mino Salvemini e Antonello Zaza. Il centrosinistra si presenta diviso a causa della grossa e inedita coalizione che va dal Pd a esponenti dell’UdC e di An, sino a pochi giorni prima in seno alla maggioranza uscente. Gli elettori non gradiscono e, nonostante i calcoli numerici a tavolino, il sindaco uscente stravince: è il 28 aprile.

Azzollini però fatica a comporre la Giunta, presentata solo sul finire di maggio e per giunta priva del decimo assessore. Nel frattempo è anche nominato Presidente della Commissione Bilancio del Senato. Il 20 giugno finalmente si riunisce il nuovo Consiglio Comunale, in cui viene finalmente rivelato il decimo assessore: nessuna donna è in Giunta e alcuni assessori ricoprono il mandato per la terza volta consecutiva, ma si va avanti.

Una settimana più tardi la seconda seduta, che si apre con un’invasione pacifica degli ultras della Molfetta Calcio ingloriosamente fallita dopo 90 anni di storia. Si discute di Palazzo ex Dogana (che il Comune destinerà ad albergo) e quote rosa: Azzollini non gradisce alcuni interventi dell’opposizione e perde il controllo. La sua reazione furibonda finirà su You Tube, spopolerà sul web e sarà ripresa anche da alcuni telegiornali nazionali.

Delle donne in Giunta si occuperà, su istanza della Consulta Femminile Regionale, il Tar che per due volte boccia l’Amministrazione Azzollini bis: l’ultima seduta del Consiglio resterà sugli annali come quella in cui, decaduti a seguito della sentenza, gli assessori siederanno tra il pubblico, lasciando il solo sindaco sugli scranni.

Ma non sarà l’unico ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale contro il Comune. In Piazza Massari Via Tattoli avrà la peggio sulla vicenda Ipercoop (il sindaco aveva proibito le aperture domenicali del grande centro commerciale) e sul tentativo del primo cittadino di bloccare i lavori della nuova Capitaneria di Porto sulla Banchina San Domenico (autorizzata due anni prima dallo stesso centrodestra). Su tutti i fronti, la parola passerà al Consiglio di Stato.

Il Tar ribalta anche un altro atto, di natura politica: Francesco Mangiarano dell’Udc subentra tra i banchi dell’opposizione a Michele di Molfetta del Pd.

Ancora clamore, ancora apparizioni sui media: il settimanale “Io Donna” del Corriere della Sera cita come esempio di spreco di risorse la figura di Benito Cimillo, nominato “ambasciatore dei molfettesi nel mondo”. L’interessato glissa di fronte alle nostre domande.

L’attualità targata 2008 non poteva essere da meno.

Ha il nome di Powerflor, la centrale termoelettrica in costruzione nelle campagne in direzione Bitonto: nel mese di febbraio una città avvolta dal sonno assiste al trasporto di due grossi motori da circa 370 tonnellate che saranno alimentati ad oli vegetali; ma attualità sono anche i colori e le grida dei protesta della marineria, investita dalla crisi dell’aumento del costo del petrolio. L’estate si accende per le polemiche sulla realizzazione della spiaggia della “Bussola” e s’interroga sull’incontrollata proliferazione della cosiddetta “alga tossica”. Numerosi sono i casi di intossicazione e, visti i dati diffusi dall’Arpa, ci si chiede come sarà la stagione balneare 2009.

Intanto, proseguono nello specchio del porto le operazioni di sminamento ad opera del Nucleo SDAI della Marina Militare, che rivelano una situazione da vero e proprio inquinamento da ordigni bellici nelle nostre acque. La stagione calda ci regala un’unica nota lieta, il rocambolesco salvataggio di un bagnante effettuato dal sottocapo della Guardia Costiera Luigi Saladini.
Nei mesi estivi iniziano i tanto contestati lavori per la costruzione di
due stazioni di servizio nei pressi del litorale, lavori duramente contestati da Legambiente. L’associazione ambientalista è anche particolarmente attiva sulla questione lame e rischio idrogeologico: a finire nel mirino il PIP (Piano degli insediamenti produttivi) che prevede un ampliamento della Zona Asi e la costruzione di due imponenti grattacieli. La vicenda approda anche alla Regione Puglia.

Tutta molfettese, almeno in queste fasi iniziali, è poi la vicenda delle traversine ferroviarie dimesse riutilizzate nei terreni agricoli. Per il loro contenuto in creosoto sono fuorilegge: numerosi sono i sequestri attuati di concerto tra Guardia di Finanza e Wwf. Sempre sul fronte ambientale, il 2008 sarà ricordato per la diffusione del Punteruolo Rosso, il parassita che sta completamente cancellando il patrimonio cittadino di palme secolari.

Aperture e chiusure eccellenti: il Pulo viene restituito alla città, mentre Villa Giustina chiude definitivamente i battenti. Aperture eccellenti ma servizi inefficienti: aumentano i grandi marchi che si insediano nella Zona Asi, a fronte però di una viabilità ancora tutta da pianificare.

Un altro flop da registrare è quello del Park & Ride in salsa molfettese. A gonfie vele, invece, il commercio ambulante.

La mostra dedicata a Giulio Cozzoli, la rassegna “Digressione Contemplattiva”, quella del Teatro Pubblico Pugliese, Ludovico Einaudi, Danilo Rea, la triplice personale di Natale Addamiano, il giornalista Carlo Vulpio, Gino Paoli, Dionne Warwick, i Radiodervish, il festival Aritmia Mediterranea, Francesco de Gregori, Enrico Rava, Salvatore Accardo: prestigiosi i nomi della cultura passati nel 2008 da Molfetta.

Se cronaca, politica e attualità non l’avessero fatta da padrone qualcuno se ne sarebbe accorto. Difficile pensare ad altro, se è stato di nuovo il botto, di un’auto, a dare l’addio all’anno. Sempre lì, nelle vicinanze di Piazza Paradiso; dove il 2008 era iniziato.

L’anno bisestoultima modifica: 2009-01-01T11:00:00+01:00da sagittario290