Guardie Giurate Online

Dolore e rabbia per l’ultimo saluto a Gianni

Edizione Padova

Mercoledi’ 10 Dicembre 2008

VILLAFRANCA Folla ieri ai funerali della guardia giurata morta in un incidente stradale mentre tornava a casa alla fine del turno

Dolore e rabbia per l’ultimo saluto a Gianni

La nipote: «Proteggici dall’alto». I colleghi: «Il nostro è un lavoro duro, ora servono fatti e non parole»

Villafranca Padovana

Hanno voluto essere accanto all’amico e collega “Gianni” anche nel suo ultimo viaggio. Si sono stretti al dolore dei familiari dimostrando che il loro è un lavoro dove ci si conosce veramente, dove le difficoltà e i momenti duri vengono superati con l’aiuto reciproco. Ieri pomeriggio erano tanti i colleghi di Giovanni Ceron che, indossando la divisa verde e il baschetto rosso della Civis, hanno preso parte ai funerali della guardia giurata di 44 anni cha ha perso la vita all’alba di venerdì scorso, in un incidente stradale avvenuto a Piove di Sacco. Sono stati loro ad accogliere sul sagrato della chiesa di Villafranca Padovana il carro funebre e ad attendere che la bara venisse sistemata sulle loro spalle, per essere porta all’interno della chiesa per la cerimonia funebre. Dietro al feretro l’anziana mamma ottantatreenne Santina, i fratelli Germano, Adelina, Adriana e Maria Luisa, i cognati e i giovani nipoti dell’uomo. Ad attendere in chiesa il feretro l’intero paese che ha voluto partecipare all’addio di un “ragazzo” nato e cresciuto a Villafranca e morto in un istante durante il suo turno di lavoro. Fra la folla il vicesindaco Giuseppe Conte, l’assessore provinciale Luciano Salvò e il consigliere regionale Raffaele Zanon.

«L’amico Giovanni ha perso il controllo della macchina mentre era in servizio ha detto don Piero nell’omelia ricordando il drammatico incidente del vigilante , Giovanni in pochi attimi è volato in cielo. Lui era genuino e discreto, mai uno stravizio, gentile, disponibile e attento a fare felice gli altri. Giovanni era cristiano nel profondo, ora è lassù con il papà Attilio e con Dio Padre». A dire “ciao” allo zio una nipote che fra le lacrime ha letto una lettera. «È successo tutto in un istante ha detto con la voce rotta dalla commozione , zio ora hai raggiunto il nonno, sorrideteci e proteggeteci insieme». Una cerimonia sobria dove i colleghi hanno però fatto sentire la loro voce, non tacendo le difficoltà del lavoro di guardia giurata . Il collega Luca non ce l’ha fatta a salire sull’altare e per lui ha letto la moglie: «Il tuo stesso incidente è come quello accaduto a me tre anni fa. Io sono ancora vivo, anche se porto ancora i segni. È il momento di finirla con le critiche condizioni di questo lavoro, è arrivato il momento di passare ai fatti e non più solo alle parole».

«È difficile riassumere dieci anni di lavoro assieme in pochi minuti ha detto il collega Narciso , questa per noi è una passione, chi non indossa la divisa di guardia giurata non può comprendere e condividere scelte come il servizio notturno di zona, che spesso ti allontanano dagli affetti e le amicizie. Lo scorso diciannove gennaio con la nebbia sono finito io dentro al fosso, tu sei stato il primo a venirmi a soccorrere e a tirarmi fuori dalle lamiere. Purtroppo per te il destino è stato diverso. In quel punto maledetto ci sarà sempre un fiore. Ciao Gianni».

Barbara Turetta

Dolore e rabbia per l’ultimo saluto a Gianniultima modifica: 2008-12-11T12:00:00+01:00da