Telecamere e videosorveglianza è “boom” in riviera

LEVANTE

23 novembre 2008| Simone Traverso

Telecamere e videosorveglianza
è “boom” in riviera

Gli occhi elettronici per esigenze di sicurezza sono sempre più richiesti da Comuni, enti e privati. E fiorisce il business

C’È CHI se ne è fatto installare sei attorno alla villa per proteggersi dai ladri dopo aver subito un furto (e sono la maggior parte dei clienti) e chi, invece, l’ha piazzata di fronte alla porta d’ingresso dell’appartamento condominiale per scoprire il “burlone” che ogni mattina lascia un mazzo di crisantemi sullo zerbino. Sia come sia, nel Tigullio la videosorveglianza fa boom. Le cifre parlano chiaro: 25 nuovi impianti al mese, 150 occhi elettronici piazzati solo nel 2007, un giro d’affari raddoppiato, per non dire triplicato, per le aziende che si occupano di vigilanza elettronica e sicurezza della casa.

«Limitando il bilancio al periodo più recente, dall’inizio del 2008 abbiamo registrato un incremento delle richieste di nuove installazioni pari al 30% – dice con moderazione Giorgio Arghirò, titolare della Eletronic Fire System di Lavagna – Aziende, abitazioni private, ma anche palazzi interi che fanno capo all’Anaci, l’associazione che riunisce tutti gli amministratori di condominio». La Eletronic Fire System è l’azienda che ha creato la videosorveglianza a Lavagna, che ha montato le telecamere a Chiavari e che adesso sta per terminare la messa in funzione di 70 apparecchi nel porto di Lavagna «Adottiamo una tecnologia che consente riprese 24 ore su 24, con immagini ad altissima risoluzione (3 megapixel) e due ottiche che riescono a coprire un angolo di visuale pari a 180°. Non si muovono, ma registrano tutto e sono perfino in grado di vedere di notte».

All’inizio erano soprattutto le aziende e le amministrazioni comunali a rivolgersi a imprese specializzate per la creazioni di reti di vigilanza. Oggi la mania ha preso anche i privati: «Recentemente abbiamo dotato il Civ di Zoagli di videocamere per la sorveglianza – dice Matteo Carapellese, di Cm Casasicura – Ogni negoziante che ha aderito al programma ha speso circa 1.600 euro. Più in generale, in 5 anni abbiamo installato 540 impianti, oggi viaggiamo alla media di 40 ogni tre-quattro mesi. La maggior parte dei clienti ha già la propria casa assicurata da impianti antifurto o antiintrusione e si rivolgono a noi per incrementare i loro apparecchi dotandoli di occhi elettronici. I nostri affari sono raddoppiati nel volgere di pochi anni, anzi pochi mesi».

Complice l’incremento di furti e rapine registrato in tutta Italia: la paura di vedere la propria casa nuovamente svaligiata dai malviventi induce «a chiudere la stalla quando i buoi sono già belli e scappati – ammettono gli installatori – ma le telecamere le chiedono anche quelli che hanno il vicino di casa che ha subìto una “visita” da parte dei soliti ignoti… per non fare la stessa fine». Marco Bonino della Secur System di Chiavari snocciola un dato che la dice lunga sui timori dei chiavaresi: «Quindici occhi elettronici in un anno, tutti nelle zone collinari della città», che poi sono le stesse dove più di frequente carabinieri e polizia registrano furti. Il problema è che, almeno all’apparenza, la videosorveglianza è ancora troppo cara per le tasche dei parsimoniosi liguri. Gaetano Forino, titolare dell’omonima ditta del Tigullio, dice: «Ho installato una dozzina di impianti solo nello scorso biennio, ma si trattava quasi esclusivamente di antifurti con sirene e sensori». A ben guardare però, le videocamere non hanno costi proibitivi: «Da 1.000 euro in su, quel che costa è il videoregistratore digitale, che altro non è se non un hard disc in grado di archiviare ore e ore di immagini e filmati – aggiunge Massimo Ghisolfi della Tecno Sicurezza di Genova – Per vendere i nostri prodotti occorre essere un po’ psicologici e un po’ consulenti. Inutile piazzare un prodotto che non corrisponde alle esigenze del cliente».

Già psicologia, perché in fondo non basta essere bravi vigilantes, ma occorre essere pure bravi venditori: «Puntiamo tutto sulla prevenzione per questo offriamo un servizio che prevede telecamere collegate a una centrale operativa – spiega Elio Esposito, responsabile per l’estremo levante della Sicur Global Vigilanza di Genova – Abbiamo cinque pattuglie da Sestri Levante a Zoagli pronte a intervenire nel caso in cui le videocamere segnalino emergenze. Ogni anno montiamo 100-120 nuovi impianti. È finito il tempo dei bigliettini lasciati sotto alle saracinesche». Oggi il mondo è tutto in rete, tutto connesso. Lo dimostra il fatto che anche un’azienda come la “Baschi Blu”, fondata da un ex sottufficiale genovese dei carabiniere, Davide Grillo, sfonda nel Tigullio, nonostante abbia sede operativa a Tortona, in Basso Piemonte: «Nella Riviera di Levante 89 telecamere installate Scatta l’allarme e immediatamente vengono avvertite le forze dell’ordine della zona. E per chi lo vuole possiamo fornire impianti remoti, che consentono di controllare gli occhi elettronici a distanza, anche stando comodamente sdraiati su una spiaggia all’altro capo del mondo».

Telecamere e videosorveglianza è “boom” in rivieraultima modifica: 2008-11-24T11:15:00+01:00da sagittario290