«Si pensa ai vigilantes ma serve aiuto a poveri, famiglie e studenti»

| Cronaca

06/11/2008

«Si pensa ai vigilantes ma serve aiuto a poveri, famiglie e studenti»

06_14_are_f1_323_medium.jpgPiù soldi a disposizione di famiglie e persone meno abbienti. A cominciare dal «dare agli studenti l’abbonamento gratis all’autobus, invece di destinare 72mila euro ai vigilantes sui bus, già sicuri con le telecamere, e ad altre spese per la sicurezza». E meno spese per fiori, fontane e giardini. La lista Per Verona Civica, con i consiglieri Patrizia Bravo, promette battaglia sul bilancio di previsione 2009, con emendamenti e proposte alternative da presentare quando il documento finanziario andrà in Consiglio per essere discusso e approvato. La Giunta (vedi articolo a sinistra) avrebbe fra l’altro trovato una quadratura del cerchio, limitando a sei milioni 100mila euro i tagli alle spese, rispetto ai 275 milioni del bilancio di quest’anno.

«L’amministrazione coinvolga tutti in una politica virtuosa di tagli agli sprechi, ma anche nell’individuare i soggetti deboli, da sostenere in vista di una recessione annunciata e che già si fa sentire, con gravi incertezze nel mondo del lavoro», dice la Bravo, secondo cui, sinora, «dall’amministrazione Tosi abbiamo visto solo tagli e un gran fiorire di convegni, informazioni e pochi fatti concreti».

Segnalando le sue priorità, la Bravo chiede anzitutto di mettere a disposizione un milione di euro per un fondo di garanzia alle giovani coppie che hanno bisogno di una casa e di «dare finalmente avvio al progetto del mutuo sociale, portato avanti proprio dalla Lista Tosi». Sollecita inoltre che nei Piani integrati di recupero urbano (Piru) si privilegi la compensazione in abitazioni, da parte dei privati che ristrutturano edifici, «perché non si può solo vendere il patrimonio pubblico, ma bisogna anche acquisirlo».

Invita poi il Comune a sostenere «non solo la scuola privata, ma anche quella pubblica. Se si tagliano le scuole Bon Brenzoni e Da Vinci, rinunciando a destinare i 2,7 milioni di euro che stanzia ogni anno, si rispenda poi in scuola primaria, per sostenere la natalità e la tranquillità delle famiglie».

La Bravo, ex presidente dell’Agec, chiede poi che le 13 farmacie comunali, oggi gestite dall’Agec, anche se il Comune vuole riprendersene quattro per farvi lavorare i 26 farmacisti che devono rientrare alle sue dipendenze. Con il programma di rivenderle a privati, insieme ai dipendenti. «Le farmacie sono un presidio sanitario di prossimità per i cittadini. Si dica ai dipendenti del Comune che ci si è sbagliati e di convoglino verso l’assunzione in Agec».E.G.

«Si pensa ai vigilantes ma serve aiuto a poveri, famiglie e studenti»ultima modifica: 2008-11-07T12:24:00+01:00da sagittario290