Rapinata due volte, la tabaccaia si ribella


GENOVA

16 novembre 2008| Francesca Forleo

Rapinata due volte, la tabaccaia si ribella

Lo sfogo di Maria Luisa Guastella: «Non è tanto per paura: non ne ho. È che qui non si può più lavorare»

«Rapinata due volte in due settimane, comincio a essere un po’ seccata». Viene da corso Firenze bassa, lo sfogo di Maria Luisa Guastella, tabaccaia di lungo corso nella zona a due passi dalla Spianata. Ieri, un uomo a volto scoperto, non giovane, con una barba brizzolata,ha assaltato la tabaccheria poco dopo le quattordici armato di una pistola. Una pistola giocattolo? «Non saprei. Mi ha chiesto un pacchetto di sigarette ma quando mi sono girata per darglielo mi sono trovata la pistola puntata addosso. Mi ha detto di consegnargli i soldi della cassa. Cosa potevo fare? Glieli ho dati».

Ieri il bottino è stato di 250 euro. Lunedì scorso erano stati duemila e la donna aveva vissuto una situazione ancora più da brividi. «Ero sola nel retrobottega, l’uomo con il casco in testa e la la pistola mi ha raggiunta lì: mi ha puntato l’arma contro e mi ha detto di dargli tutti i soldi. Un altro rapinatore, più basso, con un casco in testa e un coltello, stava sulla porta. Nel locale non c’era nessuno».

La settimana scorsa i rapinatori si erano allontanati a bordo di una moto parcheggiata davanti alla rivendita di tabacchi. «Ieri quell’uomo è scappato a piedi, forse utilizzando le tante scorciatoie che scendono verso il centro storico». Proprio sul centro storico, punta il dito Maria Luisa Guastella. «Immagino che la vicinanza con il centro storico ci esponga più di altre zone centrali all’aumento della microcriminalità. Ormai è un continuo, non solo le rapine nei negozi e nelle banche, ma anche gli scippi. In corso Firenze sentiamo dire continuamente di anziane scippate sulla strada di casa appena dopo il tramonto, quando viene buio. Diciamo che non è una bella situazione».

La donna non se la prende con le istituzioni. «Le macchine di carabinieri e polizia passano e fanno quello che possono – prosegue – ma anche se passassero venti volanti al giorno ci sarebbe sempre il momento in cui non c’è nessuno e noi siamo esposti ai malviventi».

La tabaccheria, come molti altri commercianti, utilizza un servizio di vigilanza privata. «Siamo collegati con le volanti – riprende la donna – basta schiacciare un bottone, ma il problema è che tutto accade in pochi attimi. Il tempo di dare l’allarme e i rapinatori sono già scappati. Come è successo a me per ben due volte».

«Sono davvero seccata – conclude la donna – perché qui non si può più lavorare. Castelletto è diventato un posto piuttosto pericoloso e se lo dico io che non mi spavento facilmente, vuol dire che è proprio così». Un’altra persona, forse, al suo posto sarebbe morta di paura. Non Maria Luisa Guastella che, in entrambe le rapine, è riuscita a mantenere la calma e il sangue freddo «per non correre il rischio di venir ferita oltre al danno di subire una rapina».

Rapinata due volte, la tabaccaia si ribellaultima modifica: 2008-11-17T11:05:00+01:00da sagittario290

Un pensiero su “Rapinata due volte, la tabaccaia si ribella

  1. rapine? io capisco questa donna la stanchezza della signora, io ne ho subbite nove di rapine e tutte a rischio della vita, in una rapina anno preso mia figlia incinta di sette mesi puntando la pistola alla bocca, in piu a tutti noi. Altra rapina sparano mio figlio, altra rapina sparano mio marito, e non vi dico come sta l’ultima delle mie figlie che e stata presa ben otto volte in ostaggio. E le istituzione se ne sono fregate nessuno ci aiuta. l’unica speranza e che il presidente napolitano mi risponda. Altrimenti siamo finiti si economicamente e si moralmente,in piu tre dei miei figli sono scappati al nord per paura e mi anno portato via una parte del mio cuore ,,,i miei nipotini,,dico io e vita???e il mio negozio e un piccolo supermercato.

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