In Italia 30 stragi in famiglia all’anno

21 novembre 2008

L’Eurispes: 10 milioni le armi legali presenti in Italia 

In Italia 30 stragi in famiglia all’anno

Il criminologo: «Sempre presenti tre componenti: bassa tolleranza allo stress, stato depressivo intenso e narcisismo»

ROMA – Si chiamano «family mass murder» assassini di massa familiari, come li definiscono i profiler dell’Fbi e in Italia agiscono in una trentina di casi ogni anno. La statistica è del professor Vincenzo Mastronardi, criminologo dell’università di Roma «La Sapienza» in riferimento alla strage di Verona.

LE CARATTERISTICHE – «Hanno alcune determinate caratteristiche che li identificano – spiega all’Agi Mastronardi – se sono adulti si suicidano sempre, se sono invece adolescenti (vedi Erika e Omar) non si suicidano. E sempre presente una miscela esplosiva di tre componenti: bassa tolleranza allo stress, stato depressivo intenso e narcisismo particolarmente accentuato, del tipo «a me non la si fa, muoia Sansone con tutti i Filistei». «Dal 1900 ad oggi ne abbiamo contati una trentina l’anno senza alcun aumento – sottolinea il criminologo – l’identikit è generico senza attinenze con le condizioni culturali. «Le motivazioni scatenanti – dice Mastronardi – sono economiche e quelle relative al dissesto affettivo, come ad esempio i figli, dilaniati tra un affetto e l’altro. Il possesso dell’arma da fuoco comunque è una tentazione, quindi meno armi in circolazione ci sono meno si offrono gli strumenti in quanto altri tipi di arma non permettono queste stragi».

ITALIANI SEMPRE PIU’ ARMATI – Al di là delle stragi all’interno delle famiglie, un dato che emerge è che, dietro alla percezione di “insicurezza”, diffusa e quasi incontrollabile, in questi anni ha fatto lievitare anche il numero di italiani che posseggono almeno un’arma corta per l’autodifesa personale. Dai dati recenti di Eurispes, riferiti al 2008, in Italia c’è un vero e proprio arsenale bellico “parallelo”: sono infatti circa 10 milioni le armi legali presenti in Italia, con almeno quattro milioni di famiglie “armate”, cioè in possesso di almeno una pistola. Sono 34mila i privati che posseggono un porto d’armi, ai quali si sommano le oltre 50mila guardie giurate, i circa 800mila cacciatori con licenza per abilitazione all’esercizio venatorio e i 178mila permessi per uso sportivo (tiro a volo o tiro a segno). Altri 3 milioni di italiani hanno denunciato, invece, la presenza di armi in casa, ereditate o inservibili.

LA PRODUZIONE DI ARMI – Sempre secondo le stime Eurispes ogni anno in Italia si producono 629.152 armi, con una proporzione di detenzione di un’arma ogni dieci persone. Un giro d’affari con cifre che sfiorano i 2 miliardi di euro tra produzione e indotto (abbigliamento, oggettistica, accessori). Una fabbricazione che raggiunge percentuali significative: le armi lunghe prodotte coprono il 70% dell’offerta europea, per le armi corte la percentuale scende al 20%; un business, dunque, quello italiano tra tradizione e tecnologia, con un considerevole epicentro a Brescia, dove l’incidenza percentuale di produzione nazionale in quest’area – che raccoglie 143 imprese del settore armieristico – sfiora addirittura il 90%. Sono cifre, quelle sopra esposte, dalle quali si evince soprattutto la percezione del senso di insicurezza collettiva che dilaga nel nostro Paese. È forse proprio a causa del generale clima di insicurezza (percepita) che i cittadini avvertono l’esigenza di munirsi di un’arma propria, da tenere in casa, un’arma che rappresenti una tutela.

In Italia 30 stragi in famiglia all’annoultima modifica: 2008-11-22T11:00:00+01:00da sagittario290