I vandali? Figli della Savona “bene”

SAVONA

09 novembre 2008| DARIO FRECCERO 

I vandali? Figli della Savona “bene”

Che i vandalismi nel centro storico di Savona nella notte tra Pasqua e pasquetta scorsa (23 marzo 2008) fossero opera di un gruppo di giovani era stato chiaro fin da subito. Un metronotte si era infatti imbattuto nella comitiva in flagranza, mentre rovesciava cassonetti e distruggeva fioriere, e aveva chiamato subito la questura consentendone l’individuazione e l’identificazione.

Nacque così un’indagine ad opera della polizia che nei giorni successivi portò sei giovani poco più che ventenni negli uffici della questura e vennero tutti denunciati per i danneggiamenti aggravati e uno anche per il furto di un telefonino.

Ora a pochi mesi di distanza s’apprende che i sei sono stati iscritti su un fascicolo per danneggiamenti e l’incredibile è che non si tratta di giovani qualsiasi ma di studenti di buona famiglia i cui nomi sono molto noti a Savona e inspiegabilmente quella notte hanno messo in mostra il lato peggiore di se spaccando fioriere, rovesciando cassonetti, danneggiando dehor di bar e imbrattando alcuni muri tra via Gramsci, via Pia, piazza Chabrol, via Santa Maria Maggiore, via Manzoni e via Verzellino.

Loro sono Alberto P., Cristian Z., Matteo F., Mattia M., Valerio B. e Andrea G., tutti tra i 22 e i 24 anni, tutti privi di precedenti, certamente non balordi da cui è lecito aspettarsi un gesto come quello che li ha visti protagonisti all’alba di quell’alba di marzo.

Non a caso il fascicolo che c’è in Procura con sopra i loro nomi ha creato più di un imbarazzo negli ultimi giorni visto che ormai le indagini sono in chiusura e si profila la notifica del 415bis che annuncia la richiesta di processo. I difensori di alcuni di loro si sono già presentati in Procura per discutere con il magistrato che coordina l’indagine la possibilità di concordare un patteggiamento che quantomeno eviti la pubblicità del processo in aula. Due difensori hanno già chiesto ufficialmente il patteggiamento mentre gli altri ci stanno pensando. I vantaggi di concordare la pena sono evidenti specie considerando che sulle loro responsabilità non ci sono dubbi visto che sono stati sorpresi in flagrante dal testimone oculare che ha dato l’allarme (il metronotte): l’alternativa è un processo in aula con il rischio di una condanna più severa e in più la “pubblicità” mediatica del dibattimento pubblico.

Sul perché della bravata resta invece il mistero. Erano le quattro di notte del 23 marzo quando i sei, probabilmente sovraeccitati dall’alcol di una serata trascorsa in un noto locale di Savona (alcuni di loro fanno parte di una band musicale), si sono riversati in strada prima davanti al porto (via Gramsci) poi nel centro storico (via Pia) facendo danni gratuiti e dimostrando uno scarsissimo senso civico. Nel mirino sono finiti l’arredo urbano (cassonetti e fioriere) e attività del centro (bar e giostre per bimbi). Hanno rovesciato vari cassonetti dell’immondizia e poi preso a calci i sacchetti della spazzatura spargendo il contenuto per strada, distrutto alcune fiorere, rovesciato e rovinato i “puffi” per il riscaldamento del dehor del bar di piazza Chabrol, spaccato una giostra per bambini in piazza Sisto IV, lasciato segni sui muri e sui gradini di piazza Sisto.

Un raid incivile e prolungato che tra l’altro, vista l’ora e il frastuono, svegliò diversi residenti che avevano dato l’allarme telefonicamente. Poi il gruppo di vandali fece l’errore di portare via il cellulare dall’auto di un metronotte che poco dopo si accorse del furto e chiamò il 113 consentendo ad una volante della questura di raggiungere il gruppetto mentre si trovava tra via Verzellino e corso Italia.

Dei cinque uno è stato anche denunciato per furto perché sorpreso in possesso del telefono cellulare di cui non ha potuto negare l’appropriazione dal cruscotto della Peugeot 206 della vigilanza.

freccero@ilsecoloxix.it

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