Compra per sedicimila euro un prefabbricato di legno che non esiste


LA SPEZIA

08 novembre 2008| Alessandro Franceschini

Compra per sedicimila euro
un prefabbricato di legno che non esiste

Voleva comprare un prefabbricato del valore di centomila euro e per questo ne ha versati 16 mila come caparra ma la casa dei suoi sogni è rimasta solo sulla carta del depliant. Vittima della truffa un 55enne della val di Vara che è stato raggirato da un coetaneo piemontese individuato e denunciato dai carabinieri

VOLEVA COMPRARE una casa prefabbricata da 100 mila euro, gli hanno rifilato un “pacco” da 16 mila: ha consegnato la prima tranche ad un intraprendente intermediario – rivelatosi poi un abile truffatore – ma la villettina in legno è rimasta solo sulla carta dei depliant. Adesso i carabinieri sono riusciti a identificare e a denunciare il magliaro ma chissà quanto dovrà aspettare la vittima per ritornare (se ci riuscirà) in possesso dei suoi soldi.

Tutto ha preso il via alla fine della primavera scorsa quando una guardia giurata di 55 anni ha deciso di investire una parte del denaro che aveva guadagnato in tutta la vita per realizzare il suo sogno: comprare una villettina in legno in val di Vara. Si è messo a scartabellare cataloghi, a cercare su internet poi un bel giorno è stato contattato da A.M., residente ad Alessandria, anche lui 55 anni, che si è qualificato come rappresentante di una nota azienda trentina che produce e vende prefabbricati. E’ bastato un incontro ad A.M. per convincere la guardia giurata che lui avrebbe potuto realizzare il suo sogno. E così gli ha fatto firmare un contratto per la fornitura di una villa in legno da 100 mila euro. Qualche settimana dopo, al casello dell’A12 di Brugnato, i due si sono rivisti per la caparra: 16 mila euro in assegni.

La consegna della villetta avrebbe dovuto avvenire di lì a poco. Invece, aspetta aspetta, il prefabbricato non arrivava mai. Eppure l’assegno risultava già incassato, in una banca dell’alessandrino. Così la guardia giurata ha provato a mettersi in contatto con l’azienda di Trento che è caduta dalle nuvole: non era prevista nessuna consegna perchè a loro non risultava alcuna ordinazione di una baita in legno. Per l’uomo è stato come prendere un pugno in faccia da Tyson: ha capito di essere stato buggerato e che i suoi soldi chissà chi se li stava godendo in quel preciso momento.

E’ andato poco convinto a far denuncia presso la caserma dei carabinieri di Sesta Godano e invece i militari dell’Arma hanno fatto un mezzo capolavoro. Hanno capito che il truffatore con la ditta di Trento deve aver avuto per forza a che fare dato che aveva depliant, cataloghi e persino i contratti-tipo. Così si sono fatti mandare dai responsabili dell’azienda le foto di tutti i dipendenti attuali ma anche di quelli che avevano lavorato con loro negli ultimi anni. E hanno fatto bingo perchè A.M. era stato, in passato, un collaboratore della ditta trentina. La guardia giurata, dopo aver visto le foto, ha riconosciuto senza ombra di dubbio A.M. come il falso rappresentante a cui aveva consegnato l’assegno. 16 mila euro incassati ad Alessandria dove, guarda caso, A.M. risiede.

A quel punto il falso rappresentante è stato denunciato alla Procura della repubblica spezzina per truffa e per falsità in assegni, dato che per riuscire ad intascare i soldi – intestati naturalmente all’azienda trentina – ha dovuto modificare l’assegno.

Compra per sedicimila euro un prefabbricato di legno che non esisteultima modifica: 2008-11-09T11:15:00+01:00da sagittario290