Un giorno da Principi

LA STORIA

18/10/2008 (14:30)

Un giorno da Principi

Come regalarsi gli scenari delle favole: regge a equo canone per nozze e feste

MAURIZIO LUPO

287896441.jpgElisa di Rivombrosa nel 2007 per esibirsi con la sua troupe nello scenario di Villa della Regina ha pagato 35.500 euro. E’ il costo del canone d’affitto sborsato per le riprese cinematografiche girate dallo sceneggiato televisivo nella dimora sabauda. Ma un fotoreportage di nozze al Forte di Gavi costa solo 51 euro. Mentre una festa di matrimonio al Castello di Agliè è abbordabile con 1800 euro.

Ci sono prezzi per tutte le borse nelle proposte che il Ministero dei Beni culturali rivolge a chiunque desideri regalarsi per un giorno una reggia. «Non è un privilegio riservato a pochi eletti» assicura Liliana Pittarello, Direttrice regionale ai beni culturali. «E’ un’opportunità che consente al pubblico di vivere le atmosfere del nostro patrimonio e che permette allo Stato di incassare introiti che, al 50 per cento, sono destinati ai beni coinvolti».«E’ così dal 1995, da quando s’incominciò ad applicare la legge Ronchey» ricorda il Soprintendente Francesco Pernice. «Affittiamo un’ampia gamma di luoghi aulici, utilizzabili per galà, matrimoni, feste, convegni». Per conoscerli si consulti il sito Internet www.piemonte.beniculturali.it  «Per richiederne uno basta fare domanda, almeno due mesi prima dell’avvenimento».

La richiesta, indirizzata alla Direzione Regionale dei Beni culturali, in piazza San Giovanni 2, a Torino, deve indicare il tipo di manifestazione che si vuole organizzare, il giorno, il numero dei partecipanti e la durata dell’evento. La Direzione valuta la richiesta e la trasmette alla Soprintendenza competente. Se non ci sono controindicazioni, si concede l’autorizzazione. Viene quindi stabilito il costo da pagare. «Si tratta di un canone di concessione d’uso – nota Pernice – che varia a seconda dei locali richiesti e degli oneri di sorveglianza e tutela necessari». Al Palazzo Reale, ad esempio, chi voglia il Salone degli Svizzeri paga 10 mila euro al giorno, ma se desidera anche l’attigua Galleria della Sindone ne deve aggiungere altri 5 mila. E’ quanto costa anche il cortile d’onore. Vi sono poi dei costi aggiuntivi. Il primo è il servizio di vigilanza a tariffa straordinaria, dai 18 euro ai 23 euro lordi l’ora, per ognuno dei tre o quattro addetti alla vigilanza a presidio dell’evento. Va pagata anche una squadra di Vigili del Fuoco, con tariffa concordata con il Comando Provinciale. A tutto ciò si aggiungono i costi assicurativi. Sono richieste due pòlize. La prima è di responsabilità civile verso terzi. L’altra è una fidejussione contro eventuali danni o furti. Sono spese pari al rango di Palazzo Reale.

Ma altrove sono più abbordabili. «L’ultimo matrimonio festeggiato alla Reggia di Agliè – raccontano in Soprintendenza – è costato 1800 euro di canone, 350 euro di spese assicurative e altri 350 di custodia, ovvero 2500 in tutto. La cappella della Reggia è invece gratuita, ma il permesso di celebrarvi un matrimonio va richiesto all’autorità religiosa». Meno problemi ancora ci sono a all’Abbazia di Vezzolano, ad Albugnano. Qui nel 2008 si sono celebrate 13 nozze. Il prezzo del canone è di 258 euro e non sono richieste spese di custodia. La chiesa è concessa per massimo tre ore: il tempo per addobbi, rito e riordino. Le pulizie sono a carico del committente, che si impegna a evitare lanci di riso sugli sposi.

Gratuita è la concessione di Palazzo Chiablese, casa privata di Re Carlo Felice. «Qui – dice Pittarello – ospitiamo eventi culturali, con predilezione per quelli che ci coinvolgono». Non resta infine che saldare il dovuto, alla Tesoreria dello Stato. La ricevuta diverrà la chiave di una giornata da principi.

Un giorno da Principiultima modifica: 2008-10-19T12:14:00+02:00da sagittario290