Pariolini pestati all’Olgiata: «Questa è casa nostra»

ROMA 

Pariolini pestati all’Olgiata: «Questa è casa nostra»
Notti di botte e di movida

di Veronica Cursi

66096765.jpgROMA (9 ottobre) – Notti di risse e movida. Notti di feste che finiscono a cinghiate. Notti di botte e nasi rotti tra ragazzi della stessa città. Gruppi che si scontrano per la difesa del territorio. Risse che scoppiano all’improvviso, senza motivo, perché in gioco c’è la conquista del quartiere «e se sei pariolo in certe zone è meglio non metterci piede».

Aggressioni. Pestaggi. Come quelle che avvengono quasi ogni sera a Ponte Milvio. Come quella scoppiata un mese fa all’Olgiata. Solo l’ultimo episodio di un bollettino di guerra che ogni sera purtroppo tra i giovani della Roma bene conta sempre più vittime. Il sei settembre scorso undici ragazzi tra i 18 e i 22 anni, residenti nei quartieri più chic della città, da Vigna Clara, ai Parioli, da Trieste, all’Olgiata, sono stati denunciati per rissa aggravata. Alla base della zuffa, uno scontro di quartieri. Ma se i carabinieri parlano di una lite violentissima, finita a suon di spranghe e bastoni tra pariolini e olgiatini, i ragazzi coinvolti giurano che si è trattata di una vera e propria «aggressione». Secondo il racconto di C.N, studente di 21 anni, uno dei giovani coinvolti nel pestaggio «a far scoppiare la scintilla quella sera furono infatti dieci giovani del quartiere che ci pestarono di botte solo perché avevamo invaso il loro territorio». «Eravamo a una festa organizzata dentro il comprensorio dell’Olgiata – racconta – Stavamo uscendo in macchina per andarcene in discoteca quando siamo stati accerchiati da dieci ragazzi sui vent’anni che hanno cominciato a prenderci a parolacce». Che c…o fate qui, questa è zona nostra, la prima minaccia.

Una vera e propria banda di bulli in cerca del pretesto per svoltare la serata. «Era la prima volta che li vedevamo in vita nostra, ma avevamo capito che cercavano guai, così siamo rientrati dentro il comprensorio per far calmare le acque. Ma quando siamo usciti, dieci minuti dopo, li abbiamo ritrovati sempre lì. Ancora più aggressivi». Un insulto dietro l’altro. «Poi all’improvviso uno di loro ci ha detto di andarcene, sono volate parole forti, spinte. Uno del gruppo dell’Olgiata ha dato una stampellata in faccia a un mio amico che è caduto per terra. Pensi che perché c’ho ’na stampella, non te posso ammazzà? ha urlato. E’ bastato un secondo e sono volate le bottigliate, i pugni. Per ammazzarci di botte quelli hanno usato pure le cinture dei pantaloni».

Un racconto inquietante che descrive una banda di bulli dell’Olgiata che il sabato sera, si diverte a minare il quartiere a suon di pugni e bottigliate. Come confermano gli stessi vigilantes del lussuoso comprensorio che conta 10 mila abitanti e che quella notte chiamarono le forze dell’ordine. Il 6 settembre i giovani, tutti, sono stati denunciati a piede libero. «E ieri nell’ambito di una serie di perquisizioni dei carabinieri nelle abitazioni di due due ragazzi che presero parte alla rissa – spiega il capitano, Alceo Greco, della stazione de La Storta – sono state sequestrate alcune armi bianche».

A casa di T.N., pregiudicato dell’Olgiata, sono stati trovati sei coltelli e una sciabola giapponese. Mentre nell’abitazione di un altro ragazzo, residente a Grottarossa, i militari hanno trovato una sfolla gente e una pistola giocattolo modificata e sprovvista di tappo rosso. Così si torna a parlare delle notti violente della Roma bene. «Non c’è nessuna rivalità tra olgiatini e pariolini», ripetono i giovani. «Quelli erano solo coatti che non sapevano come passare la serata». Di certo e non solo all’Olgiata, le risse ci sono. E il più delle volte scoppiano per i motivi più futili: uno sguardo di troppo, un’occhiata a una ragazza di un altro gruppo, una parola detta senza pensare.

A Ponte Milvio, crocevia della movida dai 14 ai 25 anni, quasi ogni sera, le notti dei residenti vengono disturbate da urla e schiamazzi. Le risse scoppiano sempre tra gruppi di giovani che vengono da quartieri diversi. «Perché ormai anche qui, in mezzo ai pariolini , ci trovi il ragazzo di periferia», dice Giulio, 16 anni. «Gruppi che vengono da fuori, fanno i coatti. E pensano di stare a casa loro così è inevitabile che si finisce a botte.- aggiunge Claudio, per lui l’appuntamento su via Flaminia Vecchia è un must irrinunciabile – Che poi diciamocelo i pariolini non è che siano proprio visti bene dai ragazzi degli altri quartieri, dicono che ce la tiriamo e abbiamo la puzza sotto il naso. Così se provi a mettere piede fuori dalle quattro o cinque vie che conosci, sono guai seri».

Pariolini pestati all’Olgiata: «Questa è casa nostra»ultima modifica: 2008-10-10T12:21:04+02:00da sagittario290

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