Ore 8, in Tangenziale rapina come nei film

Edizione CIRC_SU1

14/10/2008

Ore 8, in Tangenziale rapina come nei film

308235746.jpgADOLFO PAPPALARDO I tre rapinatori erano sicuri di sè. Tanto da volersi permettere un colpo senza usare le armi, maschere o passamontagna. Ma non avevano messo in conto l’imprevisto che, alla fine, ha fatto saltare tutti i piani: il furgone carico di tabacchi esteri, entrato in collisione con l’auto dei banditi, non ne ha voluto poi sapere di ripartire. Il risultato: carico salvo, una guardia giurata presa in ostaggio e poi rilasciata, traffico impazzito sulla Tangenziale nell’ora di punta. Un passo indietro. Sono le otto e sulla rampa di accesso dello svincolo Bagnoli-Agnano viaggia verso la zona flegrea un furgone dei Monopoli di Stato carico di tabacchi esteri. E a fare da scorta c’è solo l’auto di una società di VIGILANTES, con una sola guardia giurata a bordo, che segue il carico. Il traffico è intasato come solo il lunedì di prima mattina sulla Tangenziale può essere. E il furgone, con due dipendenti del Monopoli a bordo, procede a rilento tra le auto. Una monovolume anonima prima sorpassa il furgone e subito dopo frena di colpo per farsi tamponare. Sembra un banale incidente anche quando scendono i tre occupanti dell’auto. Nessuno pensa a una rapina perché i tre uomini non hanno armi in pugno e i volti sono scoperti. Non è così perché due di loro intimano all’autista e al compagno di scendere senza fare storie. Il terzo complice, invece, blocca la guardia giurata in auto senza dargli nemmeno il tempo di usare la pistola. Sembra un colpo facile. E invece no. Perché il furgone dei Monopoli è rimasto danneggiato dall’incidente causato dai rapinatori e non ne vuole sapere di ripartire. Mentre le auto in coda suonano il clacson e la gente bestemmia pensando al classico tamponamento di routine. Il traffico impazzisce di colpo e i balordi capiscono al volo che il colpo è fallito: bisogna solo pensare a scappare facendo in modo che l’allarme sia dato il più tardi possibile. Per questo prima sequestrano i telefonini dei due impiegati e la guardia giurata viene costretta da uno dei tre rapinatori a rimettere l’auto di servizio in moto e guidare verso l’area flegrea. E questa volta per convincerlo, il balordo gli prende l’arma e i due telefonini di servizio. Gli altri due rapinatori, invece, risalgono sul furgone e si dirigono verso Capodichino. Ed è buio totale per venti lunghi minuti perché non si hanno più notizia dei rapinatori e, soprattutto, del vigilante. Quest’ultimo, racconterà dopo agli agenti in servizio al commissariato Bagnoli guidati da Emilio Basile che ipotizzano il ruolo di un basista, viene rilasciato nelle campagne di Quarto. Del bandito, invece, nessuna traccia: compone un numero al telefonino e dopo pochi minuti una «Transalp», guidata da un complice con il casco, lo passa a prelevare nelle campagne di Quarto: in tasca si porta la pistola del vigilante e i suoi due telefonini. E di lui si perdono le tracce. Dall’altra parte della Tangenziale la scena è più o meno la stessa. Sullo svincolo di Fuorigrotta, in direzione Capodichino, viene segnalato l’incendio di una monovolume. È quella usata dai rapinatori per l’assalto al furgone. A bordo solo una valigetta che gli inquirenti ipotizzano piena di esplosivo. E, infatti, oltre alla Scientifica, chiamano anche gli artificieri per precauzione. Non ve ne sarà bisogno perché contiene solo un congegno adatto a disinnescare gli allarmi satellitari. Doveva servire a nascondere all’occhio elettronico la fuga del furgone carico di sigarette.

Ore 8, in Tangenziale rapina come nei filmultima modifica: 2008-10-15T14:15:00+02:00da sagittario290