“Noi vigilantes sfuggiti ai banditi”


RIMINI

FAR WEST IN A14, NEL MIRINO DUE BLINDATI DEL CIVIS 

“Noi vigilantes sfuggiti ai banditi”

I 5 uomini della Civis, la ditta proprietaria dei 2 portavalori su cui pare viaggiassero circa 3milioni di euro, hanno portato a termine la loro missione scampando alla ferocia dei ‘banditi del kalashnikov’ che per il colpo avevano bloccato l’intera A14

974596836.jpgRimini, 8 ottobre 2008 – Hanno rischiato. Di vedersi puntati addosso i kalashnikov. Di essere rapinati. Di essere ripuliti dei quattrini che custodivano nei blindati. Ma cinque vigilantes riminesi del Civis sono riusciti a sfuggire. A evitare il commando dell’Alfa 164. Quello che semina terrore in A14. E che, l’altra sera, ha paralizzato l’autostrada, scatenando un blocco degno dei film americani. Erano due i furgoni portavalori nel mirino dei banditi. Avevano la scritta Civis. L’equipaggio: un paio d’agenti da una parte, tre dall’altra, tutti giovani. Dai 25 ai 44 anni. Tra loro, uno è di Cesenatico. Gli altri, di Rimini e dintorni. Sembra che la scorta stesse trasportando, secondo alcune fonti, circa tre milioni d’euro da Rimini a Cesena. E’ uscita alla Pioppa, una frazione. Dove, probabilmente, era destinato il “carico”. Quello stesso che era nelle mire della banda.

L’operazione di carico e scarico è andata a termine. Senza problemi. Tranquillamente. Così tranquillamente che, racconta uno dei vigilanti del Civis a bordo dei blindati, “non ci siamo accorti per niente che tutto quel caos in autostrada era successo perché qualcuno ci inseguiva”. Quell’agente ha vissuto tutto sulla pelle. E spiega: “Abbiamo potuto constatare che c’era stato qualcosa, ma non verso di noi. Quando abbiamo ripreso l’autostrada, abbiamo visto il tappo creato dai mezzi. Abbiamo del Civis — abbiamo saputo che gli obiettivi eravamo noi”. Un contrattempo. Un errore. Fatto sta che tutto quel pandemonio ai banditi non è servito a nulla. “Quando quelli hanno scatenato il blocco — dice sempre il solito uomo in divisa — noi eravamo alla Pioppa, quindi già a destinazione”.

I due equipaggi sono giovani. E alla fine hanno portato a termine la loro missione. A bordo di quei furgoni c’è gente che rischia la pelle. Ogni giorno. “Sì, il lavoro è molto delicato”. Specie quando sulla testa incombono pericoli d’ogni sorta. “La nostra paga è quella media. Quella di un lavoratore normale. Però in certe occasioni si rischia tanto”. L’altra sera, l’assalto ha mandato sottosopra l’autostrada Adriatica. L’azione dei banditi avrebbe potuto provocare un tamponamento a catena, con conseguenze inimmaginabili. I furgoni portavalori del Civis sono arrivati in porto. Senza problemi. Per il carico. E per i cinque vigilantes riminesi. Sani e salvi. Dal terrore dei kalashnikov.

Giorgio Guidelli

“Noi vigilantes sfuggiti ai banditi”ultima modifica: 2008-10-09T11:15:00+02:00da sagittario290