Lo stesso esplosivo usato per le rapine in Veneto


FERRARA

ASSALTO AL PORTAVALORI

Lo stesso esplosivo usato per le rapine in Veneto 

Sentito al processo il perito della strage di Capaci. Il fatto risale al 9 dicembre 2002, quando una banda assaltò il portavalori della Bsk Securmark  sparando colpi anche contro la polizia

945945780.jpgFerrara, 3 ottobre 2008 – E’ PROSEGUITO ieri mattina, davanti al tribunale collegiale presieduto dal giudice Francesco Maria Caruso, il processo a carico di Andrea Batacchi e di Fabiano e Angelo Meneghetti, accusati di aver fatto parte del commando che, il 9 dicembre 2002, assaltò un portavalori davanti alla Metro di Ferrara (tutti gli altri imputati sono già stati condannati con il rito abbreviato). In aula sono stati sentiti l’attuale capo della squadra mobile di Venezia, Alessandro Giuliano, che all’epoca dei fatti, in qualità di capo della mobile di Padova, condusse le indagini su alcune rapine compiute dalla banda in Veneto, e altri due ispettori di polizia della questura patavina.

Tre testimonianze di rilievo per ricostruire i fatti di quel periodo ed individuare i collegamenti — e le similitudini — tra i ‘colpi’ messi a segno in Veneto e l’assalto al portavalori di Ferrara. Un assalto in piena regola. Secondo l’accusa, infatti, gli uomini del ‘commando’, armati fino ai denti di kalashnikov, pistole, bazooka e dinamite, misero mano ad un furgone della Bsk Securmark che trasportava un miliardo e mezzo di vecchie lire, sparando una cinquantina di colpi anche sulla polizia. Davanti al collegio si è presentato anche Paolo Egidi, chimico minerario specializzato in impiantistica e geologia, l’esperto di esplosivi che negli ultimi anni ha affiancato i magistrati impegnati nelle indagini sulle stragi di Capaci e via D’Amelio. Egidi, che ha analizzato i bossoli delle armi usate dal commando, ha confermato che l’esplosivo trovato all’interno del furgone era pentrite, uno degli esplosivi più potenti finora prodotti, comunemente usato dalla banda nelle rapine effettuate nel padovano.

In occasione delle precedenti udienze erano stati sentiti i poliziotti Pontani (parte civile con l’avvocato Davide Bertasi) e Colombari, che intervennero per primi sul piazzale della Metro. In quell’occasione, entrambi hanno confermato di essere stati presi di mira da una raffica di colpi non appena raggiunto il piazzale del centro commerciale. Spari che hanno infranto il vetro della volante e rischiato di ucciderli. I tre imputati sono difesi dagli avvocati Capuzzo e Augenti del foro di Padova. Prossima udienza il 27 ottobre prossimo con l’audizione in videoconferenza del pentito Stefano Galletto.

Lo stesso esplosivo usato per le rapine in Venetoultima modifica: 2008-10-04T11:24:54+02:00da sagittario290