Furti e rapine, è allarme: bocciate


PISA

Parlano imprenditori e commercianti: uno su due dichiara che la situazione nell’ultimo anno è peggiorata.

2008-10-18

Furti e rapine, è allarme: bocciate

di FRANCESCA BIANCHI

PER UN OPERATORE economico su due la situazione nell’ultimo anno è peggiorata. Furti, soprattutto. Seguiti a ruota dalle rapine. Reati contro cui le telecamere — così affermano gli «intervistati» — possono fare ben poco. Percezione di insicurezza, ma anche qualcosa di più: nonostante l’89% dei commercianti e imprenditori pisani coinvolti nel sondaggio abbia intenzione di proseguire nella propria attività, crescono infatti le percentuali di chi inizia a cedere. Il 7,55% sta pensando di chiudere baracca, il 5,66% ha già deciso di trasferirsi. Causa: pericolo.

E’ QUESTO il risultato dell’ultima indagine del centro studi Ascom Confcommercio, presentata dal presidente Luca Ciappi e dal direttore Federico Pieragnoli: mille questionari distribuiti durante i mesi estivi tra pubblici esercizi (bar e ristoranti), tabaccai, ambulanti, albergatori, titolari di negozi di abbigliamento, franchising, telefonia. Il 55,5% degli intervistati registra un sensibile aumento dei furti mentre più di uno su tre (36,51%) dichiara un incremento delle rapine. Stabili, invece, i reati di usura e le estorsioni. Tra le forme di difesa, oltre il 60% degli imprenditori predilige la vigilanza privata mentre il 54,41% si affida più volentieri ai «classici» sistemi di allarme. Minore fiducia è, invece, riservata — come abbiamo detto — a telecamere e vetrine corazzate. Strumenti che, insieme, non riescono a raccogliere oltre il 25% delle preferenze.

IL SONDAGGIO individua anche qualche soluzione: la richiesta che arriva dagli imprenditori e commercianti pisani è duplice. Interventi a livello locale accompagnati da un’azione centrale dello Stato. Si va, quindi, dalla necessità di un maggior numero di vigili di quartiere e controlli più intensi nelle ore notturne, alla richiesta di «espulsione immediata dei clandestini e di coloro che compiono reati». La fiducia nelle forze dell’ordine è comunque alta: il 72,73% degli operatori interpellati dichiara di aver denunciato alla polizia i furti o le rapine subite. Ultima curiosità. Gli stessi (uno su due) che dicono di essere fortemente preoccupati dal senso di insicurezza, affermano di non voler spendere un euro per ridurre il rischio. Solo il 9,52% sarebbe disposto a investire un cifra non superiore ai 500 euro, l’1,59% anche di più. Il resto, niente. Una posizione chiara: la sicurezza è compito dello Stato e un diritto che va garantito a partire dalle istituzioni.

«LA PERCEZIONE di insicurezza — spiega Luca Ciappi — è incontrovertibile. E in questo sondaggio non sono stati considerati temi e reati come l’abusivismo commerciale, la vendita di prodotti illegali, il vandalismo e i fenomeni vari di degrado urbano. La fotografia è comunque quella di una città che sta cambiando. Pisa non può continuare ad essere considerata come un centro da 80mila abitanti o poco più. Ci sono gli studenti, gli stranieri, i pendolari. C’è bisogno di maggiori risorse finanziarie e umane, più controlli, iniziative per rivitalizzare le aree più degradate eliminando forme di ghettizzazione come quella che sta emergendo in zona stazione. Da parte nostra — concludono Ciappi e Pieragnoli — ci mettiamo a disposizione delle istituzioni locali per proseguire e dare nuovo impulso nel lavoro già iniziato. Come associazione che rappresenta moltissime categorie conomiche, siamo stati, siamo e saremo in prima linea nel denunciare e proporre soluzione contro l’illegalità».

Furti e rapine, è allarme: bocciateultima modifica: 2008-10-19T11:30:00+02:00da sagittario290