Telecamere, il garante scruta Genova

(27 settembre 2008)

Telecamere, il garante scruta Genova

Nel mirino gli apparecchi che controllano scuole, ospedali e luoghi pubblici, ma anche le web-cam troppo dettagliate. Pizzetti chiede ispezioni: “Pronti a prendere provvedimenti”

di Raffaele R. Riverso

355393365.jpgL´invasione delle telecamere nelle città italiane sembra ormai inarrestabile, inevitabile. Il crescente fenomeno del ricorso all´occhio elettronico in nome della sicurezza non risparmia Genova. Non è un caso, infatti, che il capoluogo ligure sia nella lista di città che riceveranno le ispezioni decise dal Garante della Privacy, Francesco Pizzetti. L´Autorità controllerà i sistemi di videosorveglianza installati da comuni, scuole, ospedali, società private e istituti di vigilanza: «Le ispezioni che stiamo portando avanti – spiega a Repubblica il garante – sono state programmate da noi e vanno a verificare 40 sistemi di videosorveglianza di nostro interesse. Ci stiamo avvalendo della collaborazione della Guardia di Finanza, che a sua volta sta effettuando 37 ulteriori ispezioni».

Gli uomini delle fiamme gialle, controlleranno per conto del Garante se questi sistemi rispettano le regole fissate dalla stessa Autorità con il Provvedimento generale del 2004: frequenza e durata delle registrazioni, sapere chi ha accesso ai nastri e soprattutto verificare la presenza della segnaletica che avvisa i cittadini di essere ripresi dal Grande fratello: «Vedremo – precisa Pizzetti – quante e quali infrazioni sono state commesse e di conseguenza se e come intervenire. Prendiamo il caso delle telecamere che trasmettono su Internet. A parte il fatto scontato che devono essere segnalate, queste devono rimanere fisse e l´obiettivo non può zoomare sui volti delle persone fino e renderle identificabili. Il cartello, poi, deve specificare che le immagini sono diffuse sulla rete». Lo stesso provvedimento del 2004 indica chiaramente nella premessa come “non si possono privare gli interessati del diritto di circolare senza subire ingerenze incompatibili con una libera società democratica”. Vine da sé l´importanza del cartello «che serve per informare. In caso contrario scatta la sanzione».

Dalle pagine di questo giornale, domenica scorsa, il sociologo Alessandro Dal Lago denunciava il proprio disagio a vivere in una società iper-spiata: «Sicuramente l´Italia, con l´Inghilterra, è diventata uno dei paesi più autoritari d´Europa», sosteneva Dal Lago. E sentenziava: «Così si inizia a perdere la libertà». Il Garante Pizzetti pensa che sia fondamentale aprire un dibattito su questo tema all´interno della società: «È assolutamente un bene che gli scienziati, i sociologi, i politici, la stampa e tutta l´opinione pubblica si interessino alla questione».

L´Autorità è chiamata a stabilire quale sia il giusto equilibrio tra la richiesta di sicurezza da parte dei cittadini e la difesa della vita privata degli stessi: «La tecnologia negli ultimi tempi si offre a enti pubblici e privati come soluzione alle ansie della gente grazie al suo effetto deterrente. Occorre trovare la giusta misura: se le telecamere sono richieste dalle forze dell´ordine o dai sindaci, allora rientriamo nel campo della sicurezza in senso proprio. Molte altre volte, invece, c´è un eccesso ingiustificato di occhi elettronici. Dobbiamo evitare fenomeni di paranoia collettiva».

Telecamere, il garante scruta Genovaultima modifica: 2008-09-28T11:33:12+02:00da sagittario290