«Chi fa il lavoro di Salvo pensi sempre a casa»

Sabato 27 Settembre 2008

SAN PIETRO DI MORUBIO. La moglie di Mercurio lancia un appello alle guardie giurate
«Chi fa il lavoro di Salvo pensi sempre a casa»
Moltissimi gli agenti de La Ronda presenti al funerale del giovane papà scomparso lunedì in un incidente

Fabio Tomelleri

«Lavorate con la stessa passione di Salvatore, ma sentite anche il dovere di tornare alla sera a casa dalle vostre famiglie». Questo l’accorato appello rivolto ieri mattina da Orsola Siani, moglie di Salvatore Mercurio – l’agente de La Ronda residente in via Fabio Filzi morto lunedì in un incidente stradale sul ponte Limoni a Legnago – ai colleghi del marito nel corso dei funerali che si sono svolti alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Bonavicina.

Erano oltre una cinquantina le guardie giurate de La Ronda di Verona che hanno assistito alla cerimonia: un tributo ad un amico e a un collega, morto durante il lavoro di sorveglianza notturna. Oltre a loro, in chiesa c’erano i familiari dell’agente scomparso, tra cui i genitori arrivati qualche giorno fa da Palermo. E c’erano anche le maestre della scuola elementare di Bonavicina, frequentata dalla figlia maggiore di Mercurio, che quest’anno frequenta la prima elementare. Mischiati tra il pubblico, poi, c’erano anche il sindaco Giorgio Malaspina e il consigliere comunale Vincenzo Tanzi. Quest’ultimo risiede nello stesso quartiere della frazione dove abitava la guardia giurata. «La nostra», ha ricordato il sindaco Malaspina al termine del funerale, «voleva essere una presenza silenziosa, per rispetto a un dramma che tocca non solo una famiglia, ma tutta la comunità. Questa tragedia deve farci riflettere, affinché cose del genere non accadano più».

Durante l’omelia don Tiziano Giari, parroco di Bonavicina, ha ricordato l’importanza che per Salvatore Mercurio avevano i due figli (oltre alla bambina di sei anni, un altro di cinque) e la moglie. Il prete ha voluto pure sottolineare le condizioni in cui lavorano le guardie giurate. «Ogni notte», ha detto, «accanto a loro c’è il cuore di una moglie o di un familiare che trepida perché ritornino a casa incolumi». Dopo la predica, Orsola, la moglie di Salvatore, oltre a lanciare l’appello alla prudenza ai colleghi del marito, ha raccontato brevemente la vita di Salvatore, che in famiglia era chiamato «Salvo». Al termine della messa il feretro di Mercurio è stato trasportato in corteo, a piedi, fino al cimitero della frazione, che dista poche centinaia di metri dalla chiesa parrocchiale. I funerali dell’altra vittima dell’incidente di ponte Limoni, Mirella Carré, si sono svolti giovedì.

«Chi fa il lavoro di Salvo pensi sempre a casa»ultima modifica: 2008-09-28T11:47:00+02:00da sagittario290