Altamura: Tamponò e uccise vigilante, condanna a due anni

lunedì 22 settembre 2008

Altamura: Tamponò e uccise vigilante, condanna a due anni

Scritto da Onofrio Bruno

61634574.jpgE’ stato condannato a due anni di reclusione per omicidio colposo Angelo Creanza, il giovane di 23 anni che nella notte tra il 29 ed il 30 agosto tamponò e uccise sulla strada statale 96 il vigilante della “Si.vi.si”, Paolo Acquaviva, di 44.

Così ha deciso il Tribunale di Altamura (sezione distaccata di Bari) nel prosieguo della “direttissima”. Alla fine il legale di Creanza, Gianni Moramarco, è riuscito a ottenere il “patteggiamento”, in un primo momento rifiutato.

Creanza sconterà la pena agli arresti domiciliari in quanto non era incensurato. Pertanto la pena non è stata sospesa.

Due anni, dunque. La prima sensazione, dopo l’impatto emotivo della vicenda, è ritenerla una pena lieve. Gli addetti ai lavori invece spiegano che si tratta di una pena severa per un reato di questo genere. E’ stato infatti applicato per la prima volta nel distretto giudiziario barese il “pacchetto sicurezza” che inasprisce le pene per reati di questo genere. Creanza, com’è noto, era alla guida in stato di ubriachezza (2,1 grammi per litro il tasso alcolemico, quattro volte superiore alla soglia di legge di 0,5) ed era sotto l’effetto di cocaina (positivo al test).

In udienza il giovane si è detto affranto per quanto accaduto, ha riconosciuto la sua condotta grave. Ha spiegato che correva a 140 chilometri orari e che si sentiva in grado di guidare nonostante il suo stato.

Il tamponamento mortale sulla circonvallazione di Altamura (ss 96) ha creato grande sgomento negli scorsi giorni, soprattutto perché a perdere la vita è stato un padre di famiglia, con moglie e due figli di 13 e 17 anni, mentre era in servizio. Mentre lavorava per l’istituto di vigilanza “Si.Vi.Si.”. Quella sera Paolo Acquaviva aveva coadiuvato i carabinieri nel servizio di viabilità a seguito di un nuovo episodio di auto danneggiata dall’esplosione di una bomba-carta, avvenuto in via Liguria. Poi aveva ripreso il suo giro di ricognizione.

Acquaviva era originario di Altamura e di famiglia altamurana, viveva comunque a Matera, città della moglie. Da tutti è descritto come un bravo ragazzo e come un grande lavoratore.

Nel processo i familiari di Acquaviva si sono costituiti parte civile.

Altamura: Tamponò e uccise vigilante, condanna a due anniultima modifica: 2008-09-23T11:24:00+02:00da sagittario290