(16 agosto 2008)
Scatta foto alle bagnanti e rischia il linciaggio
Calci e pugni in spiaggia dopo i ritratti “rubati” alle ragazzine in costume. “Non sono un pedofilo né un perverso: amo fotografare fisici armoniosi”
di Marco Preve
Dipenderà dalle valutazioni del magistrato di turno ma anche da cosa potrebbe saltare fuori dai computer e dai vari dispositivi di archiviazione informatica che si trovano nell´abitazione del genovese e che i militari dell´arma potrebbero voler esaminare nelle prossime ore se il pm di turno Anna Canepa decidesse per una perquisizione domiciliare. Il magistrato è stato comunque tenuto aggiornato sull´andamento della vicenda dal colonnello Giuseppe D´agostino, comandante del nucleo radiomobile di San Giuliano.
Che inizia verso le 15.30 di ieri pomeriggio. Lo scenario è quello affollatissimo della spiaggia compresa tra la caletta e il club nautico. Il “collezionista” era disteso a prendere il sole come gli altri bagnanti ma ogni tanto invece che dedicarsi alla tintarella armeggiava con una macchina fotografica molto piccola ma potente che teneva semi nascosta sotto l´asciugamano. A questa tecnica ne alternava una seconda, ossia quella di passeggiare con disinvoltura sul bagnasciuga scattando fotografie con l´apparecchio che teneva in mano con il braccio disteso lungo il corpo.
I soggetti ritratti erano ragazzine. Da un primo controllo effettuato successivamente dai militari non erano bambine, bensì ragazzine che potevano avere un´età oscillante tra i 16 e i 19 anni.
In ogni caso nonostante le precauzioni adottate, il fotografo è stato individuato. Già alcune persone apre lo avessero notato ma è stato quando un genitore lo ha affrontato direttamente, che anche gli altri, fino a quel momento spettatori sospettosi, sono intervenuti. In pochi istanti il fisioterapista si è trovato circondato. Ha provato a fornire delle spiegazioni, ha ammesso che scattava delle fotografie ma per puro diletto e non per ritrarre ragazzine e tanto meno bambine. Qualche adulto ha però chiesto di vedere le immagini, è scoppiata una sorta di zuffa e sono volati i primi calci e pugni. Richiamati dalle urla sono arrivati anche i vigilantes incaricati dal comune di pattugliare la spiaggia. Hanno provato a riportare la calma ma con difficoltà e nel frattempo c´era chi aveva afferrato la macchina fotografica e l´aveva sbattuta a terra.
Pochi istanti dopo è arrivata una pattuglia dei carabinieri e a quel punto la situazione si è normalizzata. I militari, sia per chiarire la vicenda, sia per evitare che la folla lo aggredisse nuovamente, hanno identificato il “ladro di foto” e fattolo salire in auto lo hanno portato al comando provinciale di Genova.Il 44enne, celibe e incensurato, ha ammesso che stava fotografando di nascosto le ragazze più belle, ma non per qualche perverso motivo, soltanto perché «sono un amante dei corpi, dei fisici armoniosi…». L´esame della macchina fotografica è iniziato non con poche difficoltà perché era stata danneggiata durante l´aggressione. Oltre alle foto ci sarebbero anche dei brevi filmati.