Loggia: guerra alla prostituzione

mercoledì 20 agosto 2008

Loggia: guerra alla prostituzione

(red.) Sono in arrivo nuovi provvedimenti per contrastare la prostituzione, “una vera e propria piaga per Brescia”. Mercoledì mattina il vicesindaco, Fabio Rolfi, ha spiegato alla stampa alcune decisioni per contrastare il fenomeno del sesso a pagamento che saranno varate dalla prossima riunione di giunta: “Stiamo studiando una serie di norme che ci daranno la possibilità di utilizzare tutti i mezzi consentiti dalla legge per reprimere il fenomeno. Sono molte le zone della città dove la prostituzione crea disagi ai residenti, senza contare tutto l’indotto che si porta appresso”. Insomma, la parola d’ordine dell’amministrazione municipale sarà ”tolleranza zero contro prostitute, clienti e sfruttatori”.

La novità principale riguarda una nuova ordinanza allo studio degli organismi tecnici comunali competenti. “Nei prossimi giorni introdurremo un regolamento, esteso a tutto il territorio cittadino, che vieterà a chiunque di fermarsi per contrattare pretazioni sessuali a pagamento sulla pubblica via”. Una normativa simile a quella introdotta a Verona dall’inizio di agosto: la sanzione amministrativa prevista potrà arrivare fino a 576 euro.

Nel corso dei controlli estivi svolti sulle strade dai vigili urbani (64 accertamenti in occasione di 27 pattugliamenti notturni), è emerso che in città la maggioranza delle prostitute proviene da nazioni aderenti alla Cee, quindi comunitarie, “e proprio in virtù di questo fatto”, ha continuato Rolfi, “stiamo valutando insieme con la prefettura e con la questura la possibilità di adottare misure di sicurezza per allontanare dal territorio nazionale anche le prostitute con regolare permesso di soggiorno, in quanto socialmente pericolose”.

Nei prossimi giorni, inoltre, l’assessore alla Sicurezza della Loggia incontrerà le associazioni dei benzinai, per studiare nuove forme di controllo nei pressi delle aree di sosta, spesso luogo di ritrovo per incontri a luci rosse: “Vedremo se, presidiando meglio alcuni luoghi anche con l’ausilio di guardie giurate, il traffico del sesso potrà essere disincentivato. Chiaramente è necessario che i vari comuni confinanti con la città si coordinino, per creare una zona omogenea in cui i controlli abbiano reale efficacia”.

Naturalmente la prostituzione non esiste solo sulle strade. Sempre più spesso, anzi, gli incontri “mercenari” si consumano comodamente in abitazioni, adibite a vere e proprie case di appuntamento. “Interverremo anche in queste occasioni”, assicura Rolfi. “Ci sono edifici in alcune zone di Brescia, come in via Fiume, in via Risorgimento o in via Milano, nei quali da anni una serie di appartamenti sono veri e propri bordelli. E’ impossibile che i proprietari degli immobili non ne siano a conoscenza. Vedremo, quindi, se sarà possibile denunciare queste persone per favoreggiamento della prostituzione”

Il sindaco Adriano Paroli ha voluto sottolineare l’importanza del pacchetto di norme per contrastare più efficacemente il fenomeno della prostituzione evidenziando il fatto che questi interventi sono stati resi possibili dalla firma dell’accordo sulla sicurezza con il ministro dell’Interno Roberto Maroni. L’obiettivo di queste ordinanze, spiega Paroli, non è soltanto quello di combattere il fenomeno, quanto piuttosto quello di liberare dalla schiavitù le ragazze di strada. “L’impegno dell’amministrazione per questo si sdoppierà: da un lato disincentivando il ‘commercio’, dall’altro offrendo opportunità sociali di recupero alle donne che sono state vittima di questo aberrante crimine”.

Alla possibilità di multe, assicura Paroli, si affiancheranno nuovi interventi per colpire il fenomeno nelle sue diverse stratificazioni: dai cosiddetti ‘protettori’ ai proprietari che si prestano all’affitto delle dimore dove molte donne sono costrette ad esercitare. Insomma, per il sindaco bisogna tenere ben presente che “le ragazze di strada sono le vittime e non certo la causa del fenomeno”.

Anche l’opposizione ha espresso un giudizio decisamente positivo sull’iniziativa della maggioranza di Palazzo Loggia. In un comunicato, il Partito Democratico afferma che “colpire gli sfruttatori e gli stessi clienti è un obiettivo che ci sentiamo di condividere totalmente. Va altresì verificato se vi sono vere e proprie riduzioni in schiavitù nei confronti di molte prostitute da parte di oganizzazioni criminali a gestione sia italiana che straniera. In questo ultimo caso è bene, utilizzando la normativa in vigore, proteggere e condurre a nuova vita le donne ridotte in schiavitù e disponibili a percorsi di reinserimento nella società”.

“Il gruppo consigliare del Pd”, conclude la nota, “è quindi disponibile a  valutare e sostenere tutte le misure che vadano nella direzione indicata finalizzate a stroncare questo incivile e disumano mercimonio”.

Loggia: guerra alla prostituzioneultima modifica: 2008-08-21T11:27:00+02:00da sagittario290