Le sbarre del casello erano sollevate. «Anomalia tecnica»

Primi clamorosi sviluppi della strage in tangenziale

Le sbarre del casello erano sollevate. «Anomalia tecnica»

1062182215.jpgTORINO 22/08/2008 – Non solo nessuno ha fermato – o quantomeno tentato di farlo – il folle che viaggiando contromano in autostrada ha causato una vera strage, ma addirittura gli hanno “aperto le porte”. La sua vettura ha infatti percorso esattamente 24 chilometri, superando ben due caselli.
È questo l’aspetto più inquietante della relazione che la Polstrada ha consegnato ieri mattina al procuratore reggente Raffaele Guariniello. E che apre scenari inquietanti sulle misure di sicurezza e i controlli adottati sulle autostrade torinesi.

Contromano
Ecco la ricostruzione. È il 14 agosto, Diego Eugenio Olivetti, dimesso da poche ore dalla clinica di Bra dove era in cura per depressione e alcolismo – a questo proposito ieri mattina in Procura è stato sentito anche il presidente della commissione di vigilanza della Asl competente -, sta viaggiando in autostrada a bordo della sua Golf. Dovrebbe raggiungere la famiglia a Traves, invece è diretto verso Asti. Arriva alla barriera di Villanova e imbocca la porta numero 5: prende il biglietto regolarmente, supera il casello, si sposta a sinistra e misteriosamente fa inversione di marcia posizionandosi davanti alla porta 7, l’ultima, quella del telepass. A questo punto si inseriscono le testimonianze di chi lo ha visto scendere dall’auto e parlare al cellulare. L’uomo avrebbe superato a piedi il casello. Camminava barcollando davanti alle prime tre “piste” ed è anche caduto una volta. Quasi a conferma che fosse sotto l’effetto di alcol e farmaci. Ma nessuno pensa di intervenire.

Il telepass
In quel momento arrivano due auto davanti alla corsia del telepass: la sbarra si alza, ma il corridoio è bloccato dalla Golf di Olivetti. Il primo automobilista fa retromarcia, scoppia addirittura un piccolo litigio con quello che lo segue e alla fine tutti e due imboccano l’altro varco. La sbarra però è rimasta sollevata: Olivetti risale in auto, vi rimane un paio di minuti, probabilmente fa una seconda telefonata e supera la barriera e procede contromano verso Torino. Sono le 19.35. Dopo 6 chilometri, sulla sua strada incrocia l’Alfa 146 di Antonio Santillo, diretto verso Asti: l’uomo si getta di lato per evitare la Golf, esce di strada, la sua vettura si distrugge. È la prima vittima.

L’allarme
Nel frattempo è scattato l’allarme. Un automobilista ha chiamato il 112 e una pattuglia dei carabinieri di Villanova imbocca a propria volta l’autostrada contromano cercando di raggiungere il “pirata”. Poco dopo una seconda telefonata di una guardia giurata avverte la polizia stradale di Alessandria Ovest. Si attiva il dispositivo di emergenza e la segnalazione viene smistata anche al Coa (Centrale Operativa Autostradale). Prima che la segnalazione arrivi alla centrale dell’Ativa, che gestisce la barriera di Trofarello, passa però del tempo prezioso. Sono le 19,42: Santillo è già morto e Olivetti sta per piombare sul casello.

La sbarra alzata
Passano due minuti e Olivetti si presenta di fronte al varco numero 9 per immettersi in tangenziale. La sua corsa potrebbe finire qui, ma non è stato possibile bloccare l’accesso alle corsie. Invece l’ultimo corridoio riservato ai telepass, il numero 9, ha addirittura la sbarra alzata. Un difetto di funzionamento – «anomalia tecnica» è il termine usato – che gli inquirenti fanno risalire alle 18,30.

L’Ativa e la Polstrada
La centrale operativa dell’Ativa fa partire una squadra da Stupinigi per cercare di intercettare il folle che procede in contromano, ma il furgone giunge fino a Santena senza mai vederlo. Per un’altra, incredibile, coincidenza, al momento dell’incrocio la visuale è coperta da un camion che viaggia sulla corsia centrale. Partono anche le pattuglie della Polstrada di corso Giambone, ma sono in servizio a Rivoli. Troppo lontano.

A Debouché
Olivetti imbocca la tangenziale sud con 10 minuti di “vantaggio” sui carabinieri che lo inseguono. Procede in maniera regolare, sempre sulla corsia di sorpasso, a una velocità di circa 90 all’ora. La sua non sembra la guida di un ubriaco, almeno secondo le immagini delle telecamere posizionate a Moncalieri. Allo svincolo di Debouché, a Nichelino, Andrea Tamagnone, in sella alla sua moto, non riesce a evitare la Golf di Olivetti. Muoiono entrambi. Sono le 19.50 e tutto è finito.

Gli interrogativi
Ora la Procura vuole capire se sia stato effettuato tutto il possibile per bloccare il folle. Gli inquirenti stanno indagando proprio sulle procedure d’allarme per i casi di emergenza. Per capire come, anche se nei pochi minuti necessari per coprire i 24 chilometri della sua corsa contromano, nessuno abbia potuto bloccare Olivetti. Al quale, anzi, sono state letteralmente “spalancate” le porte. Per il momento, spiega Guariniello, non vi sono indagati. Il magistrato ha annunciato che deciderà «in questi giorni», per valutare le responsabilità di una tragedia assurda.

Andrea Monticone – monticone@cronacaqui.it
Massimo Massenzio

Le sbarre del casello erano sollevate. «Anomalia tecnica»ultima modifica: 2008-08-23T12:03:00+02:00da sagittario290