Altri attacchi nello Xinjiang morti 7 terroristi e un agente

Edizione NAZIONALE 

11/08/2008

Altri attacchi nello Xinjiang morti 7 terroristi e un agente

456917735.jpgBENIAMINO NATALE Pechino. Ancora bombe nello Xinjiang, ancora proteste per il Tibet e l’ombra minacciosa della guerra per l’Ossezia. Al secondo giorno di gare olimpiche a Pechino l’unico raggio di luce è venuto dal commovente abbraccio sul podio tra la russa Paderina e la georgiana Salukvadze; il resto – compreso il tempo, che continua ad essere nebbioso e piovoso – va male per la Cina. La fantasmagorica cerimonia di apertura dell’8 agosto, i primi record di Phelps, le prime medaglie per lo squadrone cinese non sono riusciti, come probabilmente si sperava a Pechino, a far dimenticare le contestazioni che hanno segnato la marcia di avvicinamento alle Olimpiadi. Ieri è stato un giorno di guerriglia a Kuqa, nella turbolenta regione autonoma dello Xinjiang, nella Cina del Nord Ovest, dove sette terroristi e una GUARDIA GIURATA hanno perso la vita, mentre due poliziotti e due civili sono rimasti seriamente feriti. L’attacco, che secondo la polizia è stato condotto da almeno 15 terroristi, è il secondo ad essersi verificato nella regione in concomitanza con i Giochi di Pechino e a poco valgono le dichiarazioni del Cio che continua ad affermare che gli attacchi nello Xinjiang «non hanno nulla a che vedere» con l’evento sportivo. Le bombe sono esplose a partire dalle 2,30 locali (le 20,30 di sabato in Italia) quando un veicolo a tre ruote è esploso nel cortile del quartier generale della polizia della contea. Una GUARDIA GIURATA è morta sul colpo, due poliziotti e due civili sono rimasti feriti. Un terrorista è stato ucciso e uno s’è suicidato sul posto. In seguito, poco prima delle 8,30, la polizia ha intercettato un gruppo di terroristi in un mercato. Nello scontro che è seguito, a colpi di bombe e di armi da fuoco, cinque dei terroristi sono stati uccisi. A Pechino si sono rifatti vivi con azioni non violente gli attivisti filo-tibetani, con una seconda azione su piazza Tiananmen dopo quella, clamorosa, di sabato, quando cinque attivisti sono riusciti ad esibire per dieci minuti le bandiere del Tibet prima di essere bloccati dalla polizia. Ieri altri cinque militanti del gruppo Students for e free Tibet hanno esposto per qualche minuto una bandiera. La polizia ha anche fermato nel loro albergo quattro esponenti del gruppo tra cui il fondatore John Hocevar, pronto ad altre iniziative. La situazione più grave continua ad essere quella dello Xinjiang, dove sembra essere scoppiata una vera e propria rivolta popolare, con attacchi di una violenza e di un’intensità senza precedenti. La versione ufficiale – l’unica disponibile sia per la distanza (Kuqa è a tremila chilometri da Pechino) che per il ferreo controllo che la Cina mantiene sul territorio – parla di armi rudimentali, come bombe fatte in casa e coltelli, e dei primi terroristi suicidi della storia dello Xinjiang ma gli uighuri, abitanti orginari della regione, hanno già messo in discussione l’esistenza stessa del gruppo terroristico.

Altri attacchi nello Xinjiang morti 7 terroristi e un agenteultima modifica: 2008-08-12T15:38:12+02:00da sagittario290