A GUARDIA DEL FORTINO CON L’ARMA SCARICA

Sabato 16-08-2008 18:04

A GUARDIA DEL FORTINO CON L’ARMA SCARICA
di DAVIDE CANTONI
 

PIU’ RISORSE PER LA SICUREZZA

ienda del crimine. Un’immagine tremenda, che richiama scientificità e studio, specializzazione. Il malvivente anche sul Lario sta cambiando, oggi sa mascherarsi e si trasfigura in forme meno evidenti del passato. Il bandito con il fazzoletto al volto esiste ancora, è indubbio. Ma mafie e bande si sono adattate al tempo presente diventando macchine da business con tecnici ed esecutori. Studiosi della malavita come professione. Il prefetto di Como, Sante Frantellizzi, riferendosi all’omicidio di Franco Mancuso, l’uomo freddato da un killer in pieno giorno in un bar di Cadorago, ha parlato di un delitto che richiama le modalità della criminalità organizzata. Usa, tra le persone, ammantare di una patina romantica le epoche passate. Il tempo andato è sempre migliore del presente. «Una volta era diverso», ogni tanto qualcuno sussurra. È abitudine consolidata dell’umanità il rimpianto di qualcosa che non è mai accaduto. Difficile sapere se vi sia stata veramente l’epoca mitica in cui «si dormiva con le porte aperte». Certo è che oggi, dati di due giorni fa, il mercato della sicurezza – fatto di antifurti, porte blindate e servizi di vigilanza privata – nel Comasco è in rapidissima crescita. Siamo circondati da un recinto che lega telecamere, allarmi e vetri antiproiettile. Viviamo in una trincea dove cerchiamo protezione, più o meno palesemente. Questo è un fatto. Piaccia o meno. Spesso si parla di insicurezza percepita» contrapposta a un’insicurezza «reale». Ma il cittadino ha il pieno diritto di temere per sé anche solo di fronte a un furto in casa. La paura non riguarda soltanto la perdita di beni e denaro. La paura è un fatto più profondo, la violazione di un territorio, dell’unico spazio ancora non invaso dal mondo, la propria casa, appunto. La settimana scorsa, si è detto, un killer si è presentato in un bar, ha esploso tre colpi e ha ucciso un uomo. Poi è fuggito. La notizia è questa. L’altra notizia è la storia delle persone presenti. Hanno assistito a un’esecuzione. Queste persone sono tornate a casa, in famiglia. E forse si sono sentite più vulnerabili, meno protette e, peggio ancora, meno in grado di proteggere se stesse e i propri affetti. Ecco dove la debolezza di una società si misura, nella capacità di tutelare i propri cittadini. Cento omicidi o uno non fanno differenza da un punto di vista umano e nemmeno da un punto di vista politico. Le forze dell’ordine in questo territorio lavorano sempre al meglio, nulla da dire. Da dire c’è, è molto, sulle risorse e i fondi che vengono stanziati per chi ogni giorno deve occuparsi della sicurezza di tutti. Come sanità e scuola si tratta di un servizio essenziale, che porta quasi sempre risultati positivi. Un servizio che è un diritto del cittadino. Stare a guardia del fortino con un’arma scarica non è solo stupido, è anche inutile.

A GUARDIA DEL FORTINO CON L’ARMA SCARICAultima modifica: 2008-08-17T10:40:00+02:00da sagittario290