La gioia di una famiglia che si trasferisce in ospedale per festeggiare la nascita di un nipotino…

Edizione BENEVENTO 

14/07/2008

La gioia di una famiglia che si trasferisce in ospedale per festeggiare la nascita di un nipotino…

BRUNO BUONANNO La gioia di una famiglia che si trasferisce in ospedale per festeggiare la nascita di un nipotino si trasforma in tragedia all’ingresso del Policlinico della Federico II. Insieme con la moglie, Giuseppe Giamminelli, 64 anni, ieri mattina ha raggiunto la cittadella universitaria per trascorrere qualche ora con la figlia e il nipotino. Una giornata di felicità per il nonno che alla guida della sua Yaris, intorno alle 11, si accosta all’ingresso dell’edificio 9, quello che ospita il pronto soccorso ostetrico. Posti per parcheggiare non ce ne sono, la temperatura è torrida, in corsia figlia e nipotino aspettano. Senza perdere tempo la moglie di Giuseppe scende dall’auto e si avvia in reparto. Il nonno rimette in moto avvertendo: «Parcheggio e ti raggiungo sopra». Lentamente si riavvia verso il vialone centrale del Policlinico quando ha un malore. La Toyota urta una macchina parcheggiata, e interrompe la sua corsa contro il marciapiede dopo aver urtato una seconda vettura in sosta. Il rumore del doppio scontro richiama l’attenzione dei pochi presenti nel piazzale che si avvicinano alla Yaris dove il guidatore è accasciato al posto di guida. Che fare? A chi spetta soccorrere in una struttura universitaria? Quale assistenza prestare a quel sessantenne che pochi istanti di sentirsi male aveva gli occhi lucidi per la felicità di poter abbracciare figlia e nipotino? Domande legittime perché al Policlinico non c’è pronto soccorso, non c’è la cosiddetta struttura di primo intervento. Siamo nel cuore dell’assistenza sanitaria, in una cittadella ospedaliera, a pochi metri c’è il Cardarelli, il più grande ospedale del Sud. Tocca a un passante telefonare al 118, alle 11 e 8 scatta l’Sos sanitario. Subito dopo la corsa di alcuni utenti all’interno dell’edificio di ostetricia alla ricerca di operatori in grado di soccorrere quell’uomo. Allertati da altri passanti e dai VIGILANTES in servizio all’ingresso dell’edificio, un medico e un rianimatore del Policlinico prestano i primi soccorsi a Giuseppe Giamminelli che ha perso i sensi nel piazzale della struttura sanitaria. Minuti di speranza conclusi tragicamente perché il cuore di Giuseppe – cardiopatico – s’è fermato. Davanti all’edificio 9 Policlinico arriva l’ambulanza del 118: parasanitari con defibrillatori, ma niente medico a bordo. Attimi convulsi, via radio era stato chiesto l’intervento di un altro mezzo di soccorso con un sanitario. Bloccato durante la corsa al Policlinico perché ormai è tutto inutile. I medici della struttura universitaria accertano il decesso di nonno Giuseppe. Sorpresa e stupore dei presenti, mentre il cadavere viene trasferito momentaneamente nel blocco operatorio del piano terra, per poi essere consegnato al personale della sala mortuaria. Lo choc in corsia è durato fino a tarda sera, figlia e il nipote hanno lasciato l’ospedale. Ma ora è polemica sull’assistenza fornita a un sessantenne che voleva festeggiare con la sua famiglia la gioia di un «erede».

La gioia di una famiglia che si trasferisce in ospedale per festeggiare la nascita di un nipotino…ultima modifica: 2008-07-15T11:10:00+02:00da sagittario290