I sanitari: «Qui è una terra di nessuno»

Edizione CIRC_NORD

25/07/2008

I sanitari: «Qui è una terra di nessuno»

1927365481.jpgTONIA LIMATOLA Giugliano. Il giorno dopo l’assalto, al pronto soccorso del San Giuliano è una giornata come tante. Le conseguenze di calci e pugni nei vetri, nelle porte vetro e negli armadi sono ancora visibili, ma continua imperterrito il via vai di pazienti e visitatori. E per il momento non si registrano fermi e nessuna denuncia di danneggiamento alla struttura dopo che l’altra sera ottanta persone hanno vandalizzato la struttura dopo il decesso di uno scooterista, Gennaro Varriale, 17 anni, di Mugnano, rimasto coinvolto in un incidente stradale. Anche ieri mattina uno sciame di motorini è arrivato sul piazzale al seguito di un altro giovane caduto dal mezzo su due ruote. Nessuna reazione violenta, il loro amico sta bene ed è stato dimesso poco dopo. «Stavolta è andata bene – dice uno dei volontari della Croce rossa – Al ragazzo e a noi, che ogni volta siamo costretti a difenderci dai ragazzi imbestialiti che se la prendono con noi per i tempi di attesa». Il nodo da sciogliere è la carenza di personale. E le incursioni nella sala del pronto soccorso sono una normalità. Non ferma familiari e amici nemmeno il cartello all’ingresso che prega il pubblico di non interferire col lavoro dei sanitari. «Tutti i giorni è protesta – dicono nell’area emergenza – perché c’è poco personale e l’assistenza non è sempre tempestiva». I tempi di attesa si allungano perché sono pochi anche gli ausiliari che portano i pazienti al reparto radiologia, nel palazzo ex Inam, attraverso un percorso impervio di ascensori e corridoi. Nel frattempo l’ospedale ha messo in funzione un sistema di videosorveglianza, ma le immagini registrate non sempre consentono l’identificazione dei teppisti. Così il San Giuliano, specie di notte, diventa terra di nessuno. Il drappello resta aperto dalle 8 alle 13, dopodichè la sicurezza resta affidata a due poliziotti privati. «Restiamo noi in prima linea anche di notte – dice Peppe Schiattarella, GUARDIA GIURATA – ma siamo solo in due ed è difficile sedare la furia distruttiva di decine di ragazzi che se la prendono con i medici e le apparecchiature». Al pronto soccorso i sanitari hanno fatto il callo alle aggressioni. «Purtroppo non sono una novità – dicono i medici di turno – Noi dobbiamo pensare a fare il nostro lavoro, al resto ci debbono pensare le forze dell’ordine». Il vetro nella porta all’ingresso del vecchio padiglione non è stato ancora sostituito ma i visitatori non ci fanno nemmeno caso. «Non sapevo niente di questa violenza, ma non mi sorprende – dice una donna di ritorno dal secondo piano – Mia zia mi ha raccontato del trambusto e delle urla dell’altra notte». La statua di padre Pio nel cortile è stata ripristinata pochi giorni fa dopo un assalto simile dell’anno scorso.

I sanitari: «Qui è una terra di nessuno»ultima modifica: 2008-07-26T12:14:00+02:00da sagittario290