Forte, ecco i 5 dubbi della tragedia

Il caso

19 luglio 2008

Forte, ecco i 5 dubbi della tragedia

Tutti gli obblighi previsti dal piano di sicurezza e la ricostruzione della morte di Veronica

Un piano di sicurezza per l’apertura estiva del Forte Belvedere, fin troppo dettagliato: si parla di norme antincendio, dell’impianto di irrigazione e perfino delle chiavi dei bagni difettose. Ma nessuno pare essersi posto il problema più importante: la sicurezza dei camminamenti. Dall’illuminazione al divieto di accesso a quella zona così pericolosa. Un piano passato dall’approvazione del Comune, della commissione di vigilanza sul pubblico spettacolo e di professionisti della sicurezza. La cooperativa Archeologia, che ha in gestione la struttura, dice di essersi «scrupolosamente attenuta a quel piano». Allora di chi è la responsabilità della morte di Veronica Locatelli, precipitata dai bastioni del Forte? Perché dopo la morte di un ragazzo di 20 anni, due anni prima, nello stesso punto, non è stato fatto quasi nulla? Ecco gli interrogativi che restano aperti e sui quali dovrà fare luce l’inchiesta della magistratura.

ILLUMINAZIONE. È la chiave per capire quello che è accaduto. Secondo il racconto dei testimoni, le luci del camminamento erano regolarmente in funzione. Ma si tratta di lampade a basso voltaggio (18 watt ciascuna). Chi era presente quella sera racconta che quel punto era avvolto dall’oscurità. Il faro grande che diffonde una luce crepuscolare sarebbe stato invece spento momentaneamente per permettere la proiezione di alcune diapositive. Eppure, la relazione tecnica allegata al piano di sicurezza prescrive che «durante lo svolgimento delle proiezioni tutto l’impianto di illuminazione del Forte Belvedere sarà mantenuto in funzione». È questo l’unico riferimento: il problema della scarsa illuminazione della struttura non viene mai considerato in maniera specifica.

LE TRANSENNE. Alcuni testimoni hanno raccontato che le transenne erano in posizione diversa rispetto a quanto rappresentato nelle cartine del piano di sicurezza: quella sera sbarravano la strada lungo il camminamento. Una delle ipotesi è che Veronica — proveniente dalla zona bar e diretta verso il cinema, dove si trovava il fidanzato — nel trovarsi di fronte al vicolo cieco, abbia tentato di scavalcare il muretto senza sapere che sotto c’era la voragine. Perché si trovava lì quella barriera? Il piano di sicurezza prevede che le transenne siano disposte non in chiusura del camminamento ma arretrate, in modo da consentire l’accesso solo dal prato. Inoltre, gran parte di quelle previste mancavano. E anche per quanto riguarda le transenne, nel piano non c’è alcun accenno oltre alla rappresentazione grafica.

SORVEGLIANZA. A dare l’allarme nella notte tra martedì e mercoledì è stato un vigilantes, il più vicino a Veronica, che però si trovava a una ventina di metri di distanza. Secondo il piano di sicurezza doveva esserci un’altra persona più vicina al punto in cui la ragazza è precipitata. Quella sera in servizio c’erano otto vigilantes. Il piano di sicurezza, come raffigurato solo in una cartina, ne prevede dieci, senza indicare se si tratta del massimo o del minimo.

SOPRALLUOGHI. Il 27 giugno il Comune organizza un sopralluogo al Forte per valutare la consegna degli spazi alla cooperativa Archeologia. La «visita» inizia alle 12 alla presenza di rappresentanti della direzione cultura, della direzione servizi tecnici, dell’associazione Amici della Terra, e della stessa Cooperativa. Vengono esaminati tutti gli spazi esterni: la prima problematica rilevata è agli impianti di irrigazione nel prato lato Boboli. Poi vengono esaminati i bagni, «perfettamente funzionanti, ma la chiave di quello per disabili risulta difettosa». Alle 13.30 termina il sopralluogo. Il 28 giugno alle 9 avviene la consegna delle chiavi. Due giorni dopo, alle 10, un rappresentante della direzione ambiente fa una nuova visita durante l’allestimento delle strutture per il cinema e rileva che «nessun irrigatore viene ostruito ma che comunque l’irrigazione sarà difficoltosa. Pertanto la direzione ambiente declina ogni responsabilità circa eventuali danni al manto erboso ». Il 1 luglio alle 9 altro sopralluogo della direzione servizi tecnici per la verifica degli ascensori: «Funzionamento regolare». Lo stesso giorno la commissione prefettizia di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo esprime parere favorevole sulla manifestazione. Uniche prescrizioni «la dichiarazione di corrispondenza dei materiali utilizzati per lo spettacolo nel campo della reazione al fuoco, la nomina del responsabile alla sicurezza e gli attestati di partecipazione ai corsi indicati nella relazione tecnica». Il 4 luglio, giorno dell’apertura, arriva il collaudo su schermo del cinema, palco, sedute e uscite, impianto elettrico. Tutti i sopralluoghi, come da verbali, avvengono di giorno. «Perché non sono stati svolti anche in orario notturno per valutare l’adeguata illuminazione?», chiedono in un’interrogazione al sindaco i consiglieri comunali Stefano Alessandri (An) e Marco Stella (Fi).

AFFOLLAMENTO Da ricostruire ancora quante persone erano presenti la sera della tragedia. Secondo alcune testimonianze al Forte c’erano circa un migliaio di persone tra l’inaugurazione della Mostra di Lachapelle, cinema e concerto jazz. Il piano prevede che la capienza massima dell’area sia di 150 persone e pertanto l’agibilità è stata richiesta per quel numero.

Antonella Mollica
Federica Sanna

Forte, ecco i 5 dubbi della tragediaultima modifica: 2008-07-20T11:29:02+02:00da sagittario290