Operazione Touch and go: restano in carcere i fratelli sardi

21-Jun-2008

Operazione Touch and go: restano in carcere i fratelli sardi

di Barbara Farnetani

d06bd093d2569d0fd44e3870c1ff934c.jpgGrosseto: Restano in carcere Gianfranco e Marietto Titino Moni, i due fratelli sardi di 48 e 31 anni arrestati durante l’operazione “Touch and go” portata avanti dal nucleo operativo dei carabinieri.
I due uomini, nati a Orune ma residenti in maremma, nel comune di Scansano, erano stati arrestati in un casale a Murci.
Accusati di detenzione di armi e, il solo Gianfranco, anche del furto di un trattore, i Moni farebbero parte della banda di sardi che avrebbe messo a segno la rapina di Manciano al portavalori della Securpol nel novembre 2006 e che avrebbe fruttato ai rapinatori 300 mila euro.
I due non sarebbero però direttamente coinvolti nella rapina: per loro l’accusa è solo di detenzione di armi e furto, per questo il loro avvocato, Maurizio Andreini, aveva richiesto al tribunale del riesame la loro scarcerazione, visto che sui 2 barbaricini non pendeva l’accusa più grave: quella di rapina.
Cellule dormienti, così erano stati definiti dai carabinieri, perché capaci di lavorare e condurre una vita normale, e di attivarsi nel momento in cui gli altri componenti avevano bisogno di armi o di appoggio logistico.
I carabinieri erano rimasti appostati per 72 ore filate nei pressi del casale, per mettere a segno il blitz, alle 4.00 del mattino, che aveva portato all’arresto in contemporanea di 13 persone in toscana, lazio e sardegna.
Nomi noti del banditismo sardo: Gianfranco Moni aveva fatto 17 anni di carcere per il sequestro di Esternane Ricca, mentre solo due giorni fa il fratello Marietto Titino era stato condannato per possesso di cocaina e di 49 cartucce da revolver.

Operazione Touch and go: restano in carcere i fratelli sardiultima modifica: 2008-06-22T11:55:22+02:00da sagittario290