No global contro l’Expo: lacrimogeni e tre feriti

MILANO

giovedì 12 giugno 2008, 07:00


No global contro l’Expo: lacrimogeni e tre feriti

di Redazione

Fieramilano porta Sud, ore 11 di ieri. Dalla reception del padiglione 2 si nota del fumo in direzione della Vela. Il popolo di Expo Italia Real Estate, la rassegna dell’immobiliare in corso a Rho-Pero, è già al lavoro da almeno due ore. Panico generale. Un incendio? No. Nel giro di pochi minuti ecco finalmente la notizia: un gruppetto di manifestanti, una cinquantina in tutto, vuole consegnare a Roberto Formigoni e Letizia Moratti, che di lì a poco avrebbero parlato all’«Eco real Estate Forum», alcuni mattoni color oro, simbolo «della speculazione edilizia». Immediato l’intervento delle Forze dell’ordine che bloccano l’ingresso e tentano di convincere i manifestanti ad allontanarsi. La risposta, secondo copione, non si fa attendere, altrimenti che protesta sarebbe? Due fumogeni contro i poliziotti, striscioni e slogan, un piccolo muro dorato con la scritta «da qui all’Expo solo affari e mattoni», e bombolette spray che imbrattano a volontà pavimento e pilastri. Danni contenuti, secondo il direttore generale di Fieramilano, Enrico Pazzali: «Solo qualche migliaio di euro». Quasi tutti giovanissimi, appartengono alle sigle No Expo, Sos Fornace e altre ancora. Ciliegina finale sulla torta, tanto per lasciare un segno tangibile di cotanta nobile presenza: una colluttazione in cui due vigilantes e un poliziotto sono feriti al viso. Lady Moratti e il governatore non hanno voluto commentare l’accaduto.
In particolare il sindaco ha posto l’accento sulla legge speciale per la preparazione di Expo 2015, soprattutto perché il segretariato generale del Bie, l’organismo internazionale che sovrintende all’organizzazione dell’evento, ha già chiesto di effettuare una visita ispettiva in luglio. «È davvero molto urgente – ha detto – che il Governo vari questo provvedimento. La visita richiesta dal segretariato generale del Bie – ha aggiunto – è un elemento che non può essere disatteso perché l’obbligo che abbiamo assunto è di carattere internazionale, quindi siamo obbligati a seguire quanto scritto nel progetto, cioè che avremmo fatto una legge speciale per stabilire la governance.
Il comitato di preparazione scade il 30 giugno. In pratica il governo deve varare il provvedimento entro quella data e portarlo in Consiglio dei ministri, in tempo utile per la conversione in legge entro l’estate».

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