Il rapporto Federsicurezza/Confcommercio sulla vigilanza privata

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03/06/2008

Il rapporto Federsicurezza/Confcommercio sulla vigilanza privata

Roma. Secondo un rapporto curato da Federsicurezza-Confcommercio presentato lo scorso 28 maggio a Roma, in Italia il fatturato della vigilanza privata ammonterebbe a 2 miliardi e 400 milioni di euro l’anno (2 milioni e 500.000 euro di ricavi per impresa) con un trend di crescita annuo del 5%. Le aziende sul mercato sarebbero 965 (metà delle quali nate dopo il 2001), con un numero di clienti stimato attorno al milione e 200.000, ma i bilanci in rosso raggiungerebbero il 47% delle imprese, con un utile inferiore ai 50.000 euro per il restante 42%.
In particolare, a incidere negativamente sui bilanci delle aziende, per Federsicurezza – Confcommercio, sarebbe l’Irap, la cui base imponibile è “largamente influenzata dall’alto costo del lavoro che rappresenta ben oltre il 60% dei costi operativi”. Nel settore, infatti, il costo medio del lavoro per addetto supera i 33.000 euro l’anno (in media gli addetti per impresa sono 51). Inoltre, nel 2006, alcune regioni hanno innalzato l’aliquota di un punto (dal 4,25% al 5,25%) “per risanare i conti della spesa sanitaria, mentre gli effetti del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro hanno determinato un aggravio del costo del lavoro tra il 6% e il 7%”.
Nel dettaglio, il 48% del fatturato totale delle aziende di vigilanza privata deriva dai servizi di piantonamento, il 30% dalla vigilanza e il 18% dal trasporto valori. I servizi attivi di collegamento alle centrali operative, invece, sono circa 600.000.

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