Edizione CASERTA
14/05/2008
EX BATTISTOLLI
Vigilantes salta l’accordo in prefettura
CLAUDIO LOMBARDI Stamattina saranno di nuovo davanti alla prefettura. Per domani, invece, stanno organizzando un corteo di protesta: dalla sede della «Bastistolli» di Casagiove, passando per l’Appia, a piedi arriveranno in piazza Vanvitelli. Sono le trentuno GUARDIE GIURATE, già in mobilità da una settimana, che rischiano il licenziamento per la mancata applicazione di un contratto d’appalto. Il tavolo convocato, ieri, dal prefetto Ezio Monaco e moderato dal viceprefetto Francesco Provolo, nonostante l’ottimismo della vigilia, non ha favorito nessun accordo. I lavoratori, fino ad aprile, in forza all’istituto «Mtv» del gruppo «Battistolli», hanno assicurato la vigilanza esterna ai depositi di munizioni ed esplosivi dell’Esercito di Carditello e Gricignano. La gara indetta dal ministero della Difesa per il rinnovo del servizio è stata vinta, il 17 marzo, da un’Ati formata dagli istituti «Terra di Lavoro» di Maddaloni e «Lavoro e Giustizia» di Caserta. Il cambio della guardia è avvenuto il primo maggio, ma i vincitori si sono rifiutati di assumere le guardie della Battistolli. «L’Ati – denuncia Vincenzo Di Perna dell’Ugl – ha violato sia il contratto d’appalto sia il contratto nazionale». Entrambi prevedono, in caso di cambio d’appalto, la difesa dei livelli occupazionali e la migrazione del personale nell’azienda aggiudicataria. Poiché il contratto scade il 30 giugno e il ministero, anche ieri, ha ventilato l’ipotesi di non indire una nuova gara per il servizio alle postazioni militari, «Terra di Lavoro» e «Lavoro e Giustizia» si sono dichiarati indisponibili ad assumere le guardie e hanno proposto loro un contratto di due mesi ritenuto inaccettabile dai sindacati. «Qualora il ministero non dovesse rinnovare l’appalto – afferma Francesco Cozzolino, capofiliale della Battistolli – l’istituto «Mtv» si è impegnato a riprendere un terzo dei vigilantes, ma la restante parte spetta alle società che hanno vinto la gara». A ribadire il rispetto del contratto di categoria è intervenuto persino il capo di Stato maggiore Sandro Mariantoni.