Rapinò la banca, il bandito aveva le chiavi

Edizione CIRC_NORD

04/05/2008

Rapinò la banca, il bandito aveva le chiavi

NELLO MAZZONE Pozzuoli. Clamorosa svolta nelle indagini sulla rapina da 15mila euro messa a segno mercoledì scorso nella filiale di piazza della Repubblica della «Banca Popolare di Ancona»: il rapinatore solitario è entrato nei locali della filiale senza scassinare alcunchè, bensì utilizzando le chiavi e adesso sotto torchio sono finite le 9 persone che avevano la disponibilità delle chiavi. La scoperta è stata fatta dagli agenti del commissariato di polizia di Pozzuoli, diretti dal vicequestore Antonio Canta, che hanno analizzato i fotogrammi della videoregistrazione dell’impianto a circuito chiuso dell’istituto bancario: i filmati mostrano un uomo di statura media, che tiene giù il capo mentre infila la chiave nella serratura delle porte blindate per non essere inquadrato dall’occhio elettronico e, appena dentro, infila sul volto una calza da donna per non essere riconosciuto e scompare dall’inquadratura. Il tutto avviene alle 6 e 30 del mattino, un’ora e mezza prima dell’apertura della filiale al pubblico. Al momento non c’è nessun indagato né è stata contestata alcuna ipotesi di reato, ma è evidente che il particolare delle chiavi influirà sul quadro investigativo delineato dal sostituto commissario Massimo Onorato, delegato alle indagini. Gli agenti hanno verificato che la disponibilità delle chiavi l’avevano il direttore e i 4 dipendenti della filiale, oltre al personale della ditta di pulizie. Come ha fatto il bandito a venire in possesso di queste chiavi? Le aveva sottratte per duplicarle o le aveva avute addirittura con il placet di qualcuno? E, in questo caso, chi è la «talpa»? Supposizioni logiche, pure ipotesi investigative, che naturalmente dovranno essere suffragate da prove certe. Per questo motivo gli agenti ascolteranno di nuovo nelle prossime ore tutte le persone che mercoledì mattina erano presenti nella filiale. Secondo il racconto del vigilante, lui era entrato per primo nella banca ispezionando, come di consueto, i locali: nessuna forzatura alle porte di accesso, né codici manomessi o fori praticati alle pareti; tutto regolare, tutto al proprio posto. A questo punto entrano il direttore ed i 4 dipendenti addetti agli sportelli, mentre la GUARDIA GIURATA scende al piano inferiore e va in bagno a bere. È qui che entra in scena il malvivente, nascosto nella toilette da un paio di ore: assale alle spalle il vigilante, lo disarma e gli punta la pistola alla tempia. Facendosi scudo di lui, risale al primo piano e intima a tutti i presenti di chiudersi in bagno, tranne la stessa GUARDIA GIURATA e un cassiere. Attimi concitati, con il bandito che sembra parlare da solo: in realtà all’orecchio, nascosto sotto la calza nera, gli spunta un auricolare con il quale è in contatto con un complice, forse il basista, all’esterno della filiale. Il bandito cambia strategia e arraffa i circa 15mila euro che erano in cassa e scappa via senza attendere l’apertura temporizzata del caveau. Una rapina con molti punti ancora oscuri, che spetterà alla polizia chiarire, incastrando il colpevole.

Rapinò la banca, il bandito aveva le chiaviultima modifica: 2008-05-05T11:55:00+02:00da sagittario290