Rapina da terrore al portavalori

(16 maggio 2008)

Rapina da terrore al portavalori

Commando in azione sulla 16: colpi di mitra e auto incendiate 

di Mara Chiarelli

94ce5293abd2ee9260c71c4a9c382272.jpgLa prima auto, un fuoristrada, si è materializzata di colpo poco dopo le 15di ieri, su per la salita che porta dalla statale 16 a Cola Olidda, pochi chilometri da Molfetta in direzione nord. Alla guida due uomini con il volto coperto da una calzamaglia nera, che hanno sospinto verso l´altra corsia il furgone portavalori della società di vigilanza privata Aldo Tarricone e lo hanno accerchiato. «Poi è cominciato l´inferno», hanno raccontato i tre vigilantes ancora sotto choc.

Almeno quattro le macchine utilizzate per bloccare il furgone bianco, una decina i componenti della banda e oltre 40 i proiettili calibro 7.62, sparati da potenti kalashnikov. Confusi i ricordi dei tre agenti privati, che hanno appena avuto il tempo di fermare il mezzo e buttarsi giù, sul fondo, prima che cominciasse la pioggia di fuoco. Uno dei malviventi, come ricostruito poi dai carabinieri, ha usato un flessibile per segare la fiancata del furgone e scaricare i sacchi con il denaro raccolto durante il percorso prestabilito: tra i clienti, il centro commerciale La Mongolfiera di Molfetta, ma anche banche e altri privati.

Un giro di raccolta di incassi, che stava proprio per arrivare a destinazione. Ma nella foga la banda ha commesso qualche errore: non tutti i sacchi di denaro sono stati tirati giù dal mezzo, tanto che il bottino finale non supererebbe i 50mila euro. Una pecca nell´organizzazione perfetta, che ricorda nel metodo le scorribande degli anni scorsi quando venivano assaliti i furgoni portavalori sulle statali o sulle autostrade del sud Italia. Una vera e propria azione da guerra, quella portata a termine ieri, opera di un commando esperto e senza scrupoli, pronto anche a uccidere.

Dopo aver terminato l´assalto, quattro componenti della banda hanno dato fuoco ad altrettante auto posizionate sui punti di accesso dalla strada, allo scopo di fermare i soccorsi e le forze dell´ordine. Lasciando i vigilantes terrorizzati e incapaci di reagire, sono saliti a bordo di due Suv e sono scappati in direzione di Terlizzi. Riavutisi dallo spavento, i poliziotti della ditta privata hanno chiesto aiuto e sul posto sono arrivati i carabinieri della locale Compagnia e i vigili del fuoco che hanno dovuto lavorare parecchio per spegnere i roghi.

I militari, con l´ausilio della Sis, la sezione scientifica del Reparto Operativo, hanno condotto i primi rilievi e ascoltato i racconti dei tre vigilantes, ancora sotto choc. Sull´asfalto sono stati raccolti numerosi proiettili, mentre all´interno del furgone sono state rilevate alcune impronte, anche se si esclude che possano appartenere ai rapinatori che avrebbero usato guanti e cappellini da baseball (oltre ai due con la calzamaglia sul viso) per nascondere le fattezze. Si cercano inoltre automobilisti di passaggio che possano aver visto qualcosa.

Più di tre anni fa, poco distante, in territorio di Molfetta, ci fu un altro assalto, mentre il tribunale di Trani ha processato alcune bande di calabresi che operavano proprio nel territorio del nord barese. E sull´episodio interviene il sindacato di categoria, Savip: «Manca un sistema di controllo di qualità dei servizi di sicurezza privata – dice il segretario nazionale Vincenzo Del Vicario – che garantisca l´impiego di personale addestrato e protetto e l´utilizzo di mezzi e dispositivi (come valigette di sicurezza), in grado di scoraggiare e prevenire le rapine e di renderne inutilizzabile il provento».

Rapina da terrore al portavaloriultima modifica: 2008-05-17T11:47:41+02:00da sagittario290