Pompei, dopo lo schiaffo del Primo maggio stamane lavoratori riuniti e cancelli chiusi fino alle 10,30

Edizione CIRC_SU1

06/05/2008

Pompei, dopo lo schiaffo del Primo maggio stamane lavoratori riuniti e cancelli chiusi fino alle 10,30

SUSY MALAFRONTE Pompei. Neanche il tempo di dimenticare la figuraccia fatta agli occhi del mondo, con la chiusura a sorpresa del Primo maggio, che i sindacati annunciato altre proteste agli Scavi di Pompei. Questa volta, per fortuna di chi arriva dall’altra parte del mondo per ammirare i tesori della città sepolta, i disagi non saranno del tutto catastrofici. Oggi l’apertura degli scavi di Pompei, Ercolano, Oplontis, Stabia e il museo di Boscoreale slitterà, «solo», alle dieci e trenta. Per le due ore di attesa, rispetto alle 8,30, alcuni visitatori e operatori turistici, si dicono fortunati. «Siamo disposti anche ad aspettare – hanno detto – purché si rispettino gli orari di apertura annunciati». I lavoratori incroceranno le braccia per la convocazione di un’assemblea sindacale richiesta da Cgil, Uil e Unsa. Alla base dell’eterno braccio di ferro, in atto da anni tra sindacati e amministrazione, c’è l’organizzazione del lavoro, il pagamento di alcune spettanze arretrate, la sicurezza e salubrità sul lavoro. In particolare, i VIGILANTES responsabili della sicurezza del sito, avanzano ancora il pagamento del lavoro straordinario svolto nei giorni di apertura straordinaria di Natale 2007 e Capodanno 2008. La Soprintendenza, in merito a tale richiesta, fa sapere che, in tutti gli incontri avuti con i rappresentanti dei lavoratori, «ha sempre espresso la volontà di liquidare le somme dovute in attesa che si riunisca il nuovo consiglio di amministrazione e che il ministero dia l’ok». «È un diritto dei lavoratori riunirsi in assemblea sindacale – spiega Michele Germano della Cgil – come prevede il contratto nazionale. Chiediamo che, una volta per tutte, il ministero si occupi delle questioni che da anni proponiamo e che, ancora, non hanno ricevuto risposta». Sul caso si esprime, anche, il responsabile pompeiano della Cisl, Antonio Pepe, che ha discusso con i lavoratori delle stesse problematiche nel corso delle assemblee del 31 marzo e dell’otto aprile, puntando il dito contro l’accorpamento della Soprintendenza speciale di Pompei a quella di Napoli. «È stato un fallimento annunciato – sottolinea il segretario locale della Cisl Antonio Pepe – Privando Pompei dell’autonomia scientifica, organizzativa, amministrativa e finanziaria, è stato il primo presupposto per la mancanza di funzionalità, che di fatto sta causando contestazioni per i ritardi nel pagamento di tutte le indennità accessorie. Il soprintendente, per evitare contestazioni che a ricaduta porteranno disagi all’utenza a danno dell’immagine dell’amministrazione, farebbe meglio a mettere mano ad un organizzazione del lavoro funzionale alle nuove esigenze».

Pompei, dopo lo schiaffo del Primo maggio stamane lavoratori riuniti e cancelli chiusi fino alle 10,30ultima modifica: 2008-05-07T11:41:04+02:00da sagittario290