La Cassazione sulle ronde: serve sempre la licenza

Edizione NAZIONALE 

13/05/2008

La Cassazione sulle ronde: serve sempre la licenza

Roma. Anche gli operatori della sicurezza privata devono rispettare le regole: lo sottolinea la Cassazione, ricordando che sono illegali le ronde, a tutela della proprietà privata, effettuate da VIGILANTES disarmati per conto di agenzie che non hanno la licenza rilasciata dal prefetto. In poche parole, i poliziotti privati non possono effettuare i controlli attorno agli obiettivi che proteggono nemmeno se girano senza pistola, nel caso in cui il loro datore di lavoro non abbia provveduto a richiedere il nulla osta all’autorità di pubblica sicurezza. L’occasione per richiamare gli addetti alla security al rispetto delle norme – in questo caso il regio decreto 773 del 1934 – viene alla Cassazione dal ricorso presentato dai titolari di una società di vigilanza di Matera, «I falchi», contro il sequestro di tutti gli apparati tecnici della loro ditta (radioallarme, ponte radio, ricetrasmittenti e due macchine) disposto dal tribunale di Matera nel 2007. Senza successo, i legali dei gestori della cooperativa di VIGILANTES hanno sostenuto in Cassazione che i controlli erano svolti in modo «passivo» da uomini disarmati, che effettuavano ronde e si tenevano in contatto con ponti radio. Ma la Suprema corte (sentenza 19181) ha replicato che l’obbligo di licenza è previsto anche quando la vigilanza della proprietà privata «è svolta senza armi e al solo fine di comunicare via radio aggressioni e situazioni di pericolo».

La Cassazione sulle ronde: serve sempre la licenzaultima modifica: 2008-05-14T17:55:00+02:00da sagittario290