In manette i 5 uomini dell’assalto all’oro

Edizione Nazionale

Venerdi’ 23 Maggio 2008

VICENZA

In manette i 5 uomini dell’assalto all’oro

Vicenza

NOSTRA REDAZIONE

Per non destare sospetti si era fatto picchiare dai suoi complici e poi aveva dato subito l’allarme chiamando la polizia. Una telefonata breve, scarna di dettagli, che aveva finito con l’insospettire gli inquirenti. E a ragione, come i fatti hanno dimostrato ad un anno e mezzo di distanza. Il basista era proprio lui, la guardia giurata che con altri quattro aveva organizzato a Trieste una rapina milionaria ad un portavalori della “Speed in” di Vicenza. Il furgone era partito dal capoluogo berico alle sei della mattina del 17 novembre 2006, con un carico di 230 chilogrammi di oro semilavorato da portare oltre confine, a Buie d’Istria in Croazia, per il lavoro di punzonatura prima di essere pronto per essere immesso sul mercato. Un’occasione d’oro, è il caso proprio di dirlo, visto che il passaggio oltre confine rendeva obbligatorio per le guardie la consegna delle armi d’ordinanza ad un’armeria di Trieste che le avrebbe tenute in custodia fino al loro ritorno sul suolo italiano.

L’altra sera Pasquale Russini, 41 anni residente a Vicenza, è stato arrestato a Napoli dove era andato a trascorrere un periodo di ferie. Con lui sono stati presi anche gli altri componenti della banda che aveva assaltato il portavalori, Renato Ronghi, 22 anni, Antonio Ronghi, 38, Biagio Reca, 55 anni e Antonio Castaldo di 33, tutti originari del Napoletano, ma rintracciati tra Caserta, Perugia e Vicenza. Gli arresti sono stati eseguiti dalla mobile di Trieste con la collaborazione delle rispettive squadre mobili locali che hanno lavorato sotto il coordinamento del Servizio Centrale Operativo e d’intesa con il pm triestino Maddalena Chergia.

Pasquale Russini, che non ha precedenti alle spalle a differenza dei suoi complici, dopo l’assalto non aveva modificato la sua vita proprio per non destare sospetti. Aveva continuato a lavorare per la stessa ditta di portavalori e a risiedere a Vicenza in via Zugliano dove abita con la moglie e due figli. Ma l’analisi delle celle telefoniche che avevano registrato le telefonate di quella mattina del novembre 2006, aveva portato gli agenti della mobile di Trieste a stringere il cerchio su di lui.

L’assalto era stato ben organizzato ed era stato particolarmente cruento tanto che i due vigilantes erano poi finiti in ospedale per le botte riportate. Pasquale Russini con il caposquadra Elio D’Antoni, completamente all’oscuro di quanto stava per accadere, si era fermato all’armeria Guns Plant in via La Marmora a Trieste per dare in custodia le armi prima di varcare il confine alla volta della Croazia. Mentre stava per risalire sul furgone i complici erano entrati in azione e dopo aver picchiato e legato entrambi all’interno del mezzo avevano prelevato le 25 casse con l’oro semilavorato per un valore di oltre 1 milione di euro. Bottino di cui, secondo quanto riferito dagli inquirenti, proprio Russini avrebbe avuto la fetta maggiore e che si spera ancora di poter in parte recuperare visto che i preziosi, proprio per la loro notevole quantità, non potevano essere rivenduti molto rapidamente senza destare sospetti.

Paola Masera

In manette i 5 uomini dell’assalto all’oroultima modifica: 2008-05-24T11:10:00+02:00da sagittario290