Napoli: extra comunitaria violentata in stazione metro da un vigilantes

Edizione BENEVENTO 

02/04/2008

Napoli: extra comunitaria violentata in stazione metro da un vigilantes

LEANDRO DEL GAUDIO Si è accorto che non aveva timbrato il biglietto e le ha chiesto di seguirla nel suo ufficio. Una volta da soli, ha chiuso la porta a chiave, l’ha costretta a spogliarsi e l’ha violentata. Un episodio scabroso, avvenuto in una stanza della stazione della metropolitana di piazza Cavour, vittima una ragazza di 22 anni, che ha fatto scattare ieri l’arresto di un agente di polizia privata. Si chiama Antonio A., ha 59 anni, ed è originario di Somma Vesuviana. Quel giorno – siamo a luglio dello scorso anno – il 59enne era in servizio, come sempre, nella stazione della metropolitana di piazza Cavour. Ha adocchiato la donna in una fase di passaggio tra la linea 1 e la linea 2 e, senza destare sospetti, ha ottenuto che la donna lo seguisse nell’ufficio usato dai VIGILANTES. A nulla è servito il tentativo della vittima di sfuggire alla violenza. La donna aveva partorito pochi giorni prima e si stava recando in ospedale, al secondo Policlinico, dove la piccola era ricoverata. Mai come in questo caso però è stata decisiva la denuncia alle forze dell’ordine. La testimonianza della ventiduenne – sottolineano gli investigatori della quarta sezione della Mobile del vicequestore Vittorio Pisani – ha consentito di chiudere il cerchio attorno all’aggressore. L’uomo è stato raggiunto così da un ordine di custodia cautelare in carcere, spiccato ieri mattina dal gip del Tribunale di Napoli. La ragazza ha fatto appena in tempo a riaversi dallo choc e ha raccontato tutto al marito. I due coniugi provengono dalla Costa d’Avorio, ma sono pienamente integrati a Napoli. Lui e lei, una piccola attività commerciale perfettamente in regola, il sogno italiano di una vita borghese. Un sogno coronato con la nascita della piccola, almeno fino a quella maledetta mattina in metropolitana. È stato il marito della vittima a chiedere per primo di parlare con la polizia. È stato il marito a convincere la moglie a superare le proprie difficoltà e a ricostruire la violenza subita. Poi, il resto l’hanno fatto i consulenti della Mobile, coordinata dal procuratore aggiunto Camillo Trapuzzano, a capo dell’ufficio reati contro le fasce deboli. L’inchiesta è stata condotta da una donna – l’ispettore Sarcinelli – che dopo aver vagliato le dichiarazioni della vittima ha atteso i riscontri sulle tracce biologiche refertate sul corpo della ragazza. Prove ritenute convincenti da parte del gip, che parla di un tentativo di «annullare la volontà e la capacità di derminazione psicologica della vittima», anche facendo leva sulla sua differenza razziale. Secondo la ricostruzione accusatoria, l’uomo non avrebbe mai pensato alla possibilità di essere denunciato, forte del proprio status di agente di polizia di vigilanza.

Napoli: extra comunitaria violentata in stazione metro da un vigilantesultima modifica: 2008-04-03T11:08:15+02:00da sagittario290