Edizione Venezia
Sabato 29 Marzo 2008
Linea dura di Provincia e Gral nella lotta a un fenomeno ancora più inquietante dopo la pubblicazione dei dati sulla presenza di diossina
Vigilantes contro i vongolari abusivi
Un pontone dotato di radar e guardie armate per impedire la pesca dei molluschi nelle aree contaminate della laguna
Venezia
Vogliono sistemare un pontone galleggiante in mezzo alla laguna. Qui, sopra ai fondali dove le vongole saranno lasciate a “purificarsi” dalle diossine, verrà sistemato un sofisticato radar, mentre dei vigilanti armati si daranno il turno ogni notte. Tutto per impedire ai soliti pescatori-pirati di fare razzia di vongole contaminate. In una laguna che si scopre ancora pesantemente inquinata dalle diossine, è questa l’ultima idea della Provincia di Venezia e del Gral (il Consorzio che gestisce l’allevamento delle vongole) per fronteggiare una forma di pesca abusiva che rischia di avere contraccolpi sulla salute della gente. E non solo quella di Venezia: il 60% della produzione delle vongole in Italia arriva, infatti, proprio dalla nostra laguna; e oltre la metà di queste vongole “veneziane” è di provenienza abusiva.