Edizione CIRC_SU1
27/03/2008
Raid alla banca di Roma, i rapinatori protetti da tre «pali»
FABIO DE SILVA Torre del Greco. Non erano solo in tre. Fuori la banca di Roma di corso Vittorio Emanuele, secondo gli inquirenti, c’erano infatti almeno altre tre persone, complici, che hanno atteso fuori sorvegliando e verificando che tutto andasse liscio. Per la polizia, il colpo che martedì pomeriggio ha fruttato al commando 160mila euro è stato messo a segno da una banda di professionisti che per un’ora ha rinchiuso tredici persone in una stanza, fino a quando il congegno a tempo non consentisse di aprire caveau e bancomat. «Siamo stati trattati bene – hanno detto dopo la conclusione del colpo alcuni testimoni alle forze dell’ordine – i rapinatori ci hanno tranquillizzato per tutto il tempo». Una lunghissima ora di attesa per clienti e dipendenti dell’istituto di credito: i malviventi, infatti, per prendere il bottino hanno dovuto sequestrare in una stanza quattro dipendenti, il direttore della filiale, e sette clienti che hanno dovuto attendere un’ora prima di tornare liberi, sfondando a suon di spallate la porta dello sgabuzzino dove erano stati rinchiusi. Il commando ha anche aggredito una GUARDIA GIURATA che è stata disarmata e poi, dopo che è partito il timer del bancomat e del caveau, è iniziata la lunga attesa prima che si concludesse la procedura. Un’ora circa durante la quale i banditi hanno rischiato molto, anche se all’esterno a sorvegliare la situazione fuori c’erano almeno altre tre persone a bordo di un’auto. La banda, probabilmente proveniente dalla provincia di Napoli, è stata molto attenta tanto è vero che i tre componenti hanno prima oscurato le telecamere e prima di dileguarsi hanno preso le cassette delle telecamere a circuito chiuso per evitare di essere riconosciuti nonostante avessero agito con i volti occultati da barba e baffi finti.