«Dopo le sette di sera è terra di nessuno»

C’è chi sta pensando di vendere l’alloggio e trasferirsi e chi loda le forze dell’ordine: «Ma non basta»

«Dopo le sette di sera è terra di nessuno»

Notti di coltelli, risse e sangue in strada nel borgo senza legge

0242f3994947e4dea3cd2d7b76be6d00.jpgAURORA (TORINO) (12/03/2008) – Dopo l’ennesimo fatto di sangue, all’incrocio tra via Bra e corso Giulio Cesare, i residenti di Borgo Aurora cominciano a lasciare le proprie case per trasferirsi altrove. Qualcuno evita anche di uscire di casa, tanta la paura. «Dalle sette di sera in poi questa è terra di nessuno» afferma Mario Nazareno.

Da un anno fa la guardia giurata davanti al Banco di Novara di corso Giulio Cesare, e dalla sua postazione dice d’aver visto di tutto: «Letteralmente. In questa zona comandano gli spacciatori. Si spostano di continuo insieme ai loro capannelli di tossici, oggi in via Cuneo domani in via Bra. Qui c’è chi non esce più di casa, anche per il solo fatto di trovarsi un tossico con la siringa nel braccio, seduto sul marciapiede sotto casa». Droga. Attorno a questa ruota gran parte dell’universo criminale che controlla il territorio tra Barriera di Milano e Porta Palazzo e ha trasformato quello tra corso Novara e la Dora, corso Vercelli e il Baloon, in un quadrilatero della paura. La famiglia Varraso ha deciso di trasferirsi altrove, per il bene dei loro figli: «Mio figlio – racconta Michele Varraso – pensa di andarsene. Anche per me, portare la nipotina a giocare in questi giardini, è diventato un problema». Gli occhi dell’anziano indicano le panchine dei giardinetti che fronteggiano la sede della Sette, in corso Vercelli. Già attorno alle dodici, pullulano di spacciatori e sbandati che bivaccano a birra e vino. La stessa cosa accade in via Aosta, o sulle panchine di via Alimonda.

Lì, tra italiani, albanesi, rumeni pranzano Adamo e Illayasse, due trentenni algerini: «È un quartiere in cui si incrociano culture diverse: per vivere in sicurezza, bisogna evitare certi posti e certe frequentazioni, anche a noi talvolta preoccupa questa zona». Comunità diverse, che si incrociano di giorno ai giardini. E la sera, però, regolano i propri conti nelle sale dei bar o davanti ai kebab, aperti fino a tarda notte. «Stare fuori dei guai è diventato l’imperativo per chi non vuole averne» sostengono Marilena e Simone. Nonostante i guai non se li sia andati a cercare, a Carmelo B. è andata peggio: «Sono stato derubato sul tram: circondato da un gruppo di marocchini che mi hanno sfilato di tasca il portamonete e il cellulare».

Per il ripristino della legalità nella zona, i residenti negli ultimi mesi, hanno raccolto più di 2500 firme, chiesto e ottenuto incontri con le autorità cittadine, grazie anche all’impegno del consigliere della Sette, Patrizia Alessi: «È ora che anche il sindaco prenda in considerazione Borgo Aurora. Spero che le nostre segnalazioni arrivate su tutti i tavoli istituzionali possano portare ad un risultato». Contro la criminalità si sono schierati anche i commercianti, come il presidente dell’associazione di corso Giulio Cesare, Domenico Panetta: «Le forze dell’ordine fanno quanto possono, ma non basta». Lo scorso gennaio in corso Giulio Cesare, attorno alle sei di sera, tre magrebini poco più che adolescenti gli hanno scippato una catenina d’oro con lo stratagemma dello sgambetto: «Ho provato ad inseguirli – racconta -. Con uno di loro ho quasi avuto una colluttazione a ripensarci ora, poteva finire anche peggio».

Enrico Romanetto

«Dopo le sette di sera è terra di nessuno»ultima modifica: 2008-03-13T12:30:00+01:00da sagittario290