Criminalità, sempre più Comuni assicurano i cittadini

Edizione Nazionale

Martedi’ 18 Marzo 2008

Romano d’Ezzelino è il nono centro triveneto che stipula una polizza per risarcire le persone dei danni patiti in caso di furto o rapina

Criminalità, sempre più Comuni assicurano i cittadini

Le esperienze di Conegliano, Vittorio Veneto e di cinque paesi del Pordenonese. Verona invece ha cambiato idea

Venezia

La criminalità è sempre uno dei problemi più sentiti nel Nordest, tanto che aumenta il numero dei Comuni che stipulano polizze di assicurazione per coprire i rischi dei propri cittadini. Tra Veneto e Friuli Venezia Giulia i sindaci che hanno già deciso in questo senso sono già nove. L’ultimo caso, ieri con Romano d’Ezzelino, nel Bassanese.

La storia comincia da lontano. Infatti il primo Comune in Italia a stipulare una polizza a favore dei cittadini per i danni patiti in occasione di furti o rapine fu ancora nel 1999 Pioltello, centro dell’hinterland milanese amministrato dal centrosinistra, “assediato” dalla presenza di albanesi. Da allora sono passati quasi dieci anni e il ricorso all’assicurazione contro la criminalità è evidentemente ancora di moda se ieri, appunto, il sindaco di Romano d’Ezzelino, la leghista Rossella Olivo, ha avviato per i suoi 15mila abitanti il progetto “polizza sicurezza del cittadino”.

In Veneto il Comune di Conegliano lo fece già nel 2001, seguito nel 2003 sempre nel trevigiano da Vittorio Veneto e nel 2004, nel vicino Friuli Venezia Giulia, da Caneva, Sacile, Chions, Pasiano e Sesto al Reghena i quali hanno rinnovato la polizza lo scorso anno. E il 1° marzo 2007 toccò a Verona, primo capoluogo di provincia d’Italia, investire 48.750 euro per una polizza a favore di tutti i 120mila nuclei familiari residenti nel territorio comunale. Ma la cosa durò giusto il tempo di passare dall’amministrazione di centrosinistra della giunta Zanotto a quella di centrodestra di Flavio Tosi che la abolì. «Noi investiamo sulla sicurezza attiva – spiega il primo cittadino leghista – non su quella passiva».

Le altre iniziative sono invece ancora in piedi. Dunque, i residenti di Romano, italiani e stranieri, e i loro nuclei familiari sono coperti da una polizza anti-furti dal primo marzo, che non costa nulla nè a loro nè al Comune. L’amministrazione di Rossella Olivo, infatti, ha trovato come sponsor la Banca Popolare di Marostica, che gestisce la tesoreria comunale, che il primo anno impegna 10mila euro. Ma l’accordo è triennale e sarà adeguato in base al trend dei sinistri.

«La polizza offre garanzie alle persone e alle abitazioni – spiega l’assessore alla Sicurezza, Massimo Ronchi – Copre i danni subiti per i furti in casa, con un massimale di 250 euro per le spese di riparazione, mette a disposizione guardie giurate per la sorveglianza in caso di necessità, garantisce rimborsi di spese mediche e cure necessarie per percosse ricevute in casa o per scippi e rapine all’interno del territorio comunale. È previsto anche un rimborso fino a 400 euro per il rientro anticipato della famiglia che si trovi fuori sede e la cui abitazione sia stata colpita dai ladri». Il Comune ha spedito ai romanesi 5.300 lettere per spiegare il meccanismo, che prevede la denuncia dei reati patiti ai carabinieri e l’informazione a un numero verde della Interstudio sas che si avvale di Europ Assistance. E per la Popolare di Marostica si tratta di un esperimento-pilota che potrà estendersi anche ad altre amministrazioni.

Nei 5 Comuni del pordenonese, sono stati una cinquantina i cittadini che hanno usufruito in questi anni della polizza; e a Caneva la polizza è stata estesa anche per i danni patiti nei cimiteri. Una sessantina, invece, le richieste di risarcimento registrate a Vittorio Veneto e solo dieci a Conegliano, la cui amministrazione sta pensando di rivedere il prossimo anno la polizza.

Ma le istituzioni cosa pensano dell’iniziativa? «È una delle tante di cui i sindaci si stanno facendo carico rispetto a quello che un bisogno comune come l’ordine pubblico – commenta l’assessore regionale alla Sicurezza Massimo Giorgetti – Personalmente credo che sia inimmaginabile pensare di mettere dei fondi a disposizione dei Comuni in maniera continuativa per iniziative di questo genere. E non a caso a Romano d’Ezzelino i soldi il sindaco non li ha messi come Comune, ma ha trovato una banca come sponsor». «La Regione, da parte sua – ricorda ancora l’assessore veneto – finanzia quelle attività tipiche di cui i Comuni possono farsi carico: la polizia locale con l’aumento delle dotazioni e dell’organico, sistemi tipo la videosorveglianza. Si tratta di finanziamenti a progetto perchè non posso caricare il bilancio regionale di tot milioni di spesa corrente all’anno perchè mi sostituisco agli enti locali, io posso dare un contributo a fronte di progetti che prevedono, per esempio come abbiamo già fatto in passato, l’utilizzo di guardie private. Devono essere azioni strutturali e non estemporanee. Altre iniziative – conclude Giorgetti – sono tutte lodevoli e anche interessanti perchè fanno da apripista e danno delle idee comunque da approfondire, ma immaginare un’ente che si accolla continuamente un simile onere non configura una competenza in capo a un’amministrazione pubblica. Come solidarietà ci può stare e la Regione ha un fondo per le vittime della criminalità, per i caduti delle forze dell’ordine, ma sono interventi puntuali e particolari che speriamo di non dover mai fare».

«Non è un modo per risolvere il problema perchè va risolto alla radice con le forze dell’ordine e con la prevenzione – concorda il presidente dell’Anci del Veneto, Vanni Mengotto – ma è comunque un’iniziativa che aiuta il cittadino in un momento di difficoltà magari per il reperimento di un tecnico o di un artigiano che ripari il danno. Se poi c’è anche una sponsorizzazione dell’iniziativa è una maniera per il Comune di essere vicino ai bisogni. Non credo che il costo della polizza sia comunque enorme perchè non si tratta di rifondere il valore delle cose rubate, ma di aiutarlo a ripristinare l’effrazione subita. Penso che siamo tutti consapevoli, anche il sindaco che ha preso l’iniziativa, che la criminalità va combattuta in modo diverso in particolar modo con interventi all’origine. Vale lo stesso principio degli incidenti stradali: va bene che c’è l’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile, ma è sempre meglio prevenire».

R.N.R.

Criminalità, sempre più Comuni assicurano i cittadiniultima modifica: 2008-03-19T11:30:00+01:00da sagittario290