MerateOnLine – 08 feb 2008 – 20:25
Tre anni per furto di 2 dvd
Ma era recidivo e “violento“
E’ costato carissimo a Vittorio A., 48enne pregiudicato di Garbagnate Milanese, il furto di due audiocassette del modico valore di 7,50 € presso il centro commerciale Auchan di Merate, avvenuto nel 2004. E’ arrivata oggi la dura sentenza da parte del giudice dott. Massimiliano Magliacani, a termine del breve processo che l’ha visto imputato presso il Palazzo di Giustizia di Lecco. 3 anni e 516 euro di multa, questo quanto dovrà scontare l’uomo per il gesto.
La vicenda fece notizia per la sua particolarità già 4 anni fa. L’italiano, pregiudicato e autore di ben 16 delitti dal 1979 ad oggi, fra i quali furto, evasione e istigazione alla corruzione, nella mattinata del 12 marzo 2004, pagò un’audiocassetta presso una cassa del supermercato Auchan, tenendo nascoste però nelle tasche altre 2 cassette dell’irrisorio costo di 7 euro e mezzo. Vittorio A. fu intercettato dai vigilanti antitaccheggio del centro, e fermato dopo un tentativo di fuga. L’uomo, disarmato, minacciò di morte i 2 vigilantes intervenuti, Paolo M. e Loreto S., prima di essere immobilizzato e consegnato a una pattuglia dei carabinieri di Merate giunta poco dopo sul posto. Quelle minacce il 48enne le ha pagate salate. Per lui è infatti scattata la denuncia non per semplice furto bensì per il ben più grave reato di rapina. A testimoniare questa mattina in aula, dopo la deposizione durante la scorsa udienza di uno dei due vigilanti privati, il Maresciallo della caserma dei carabinieri di Merate Edonio Antonino Pecoraro, che ha ripercorso, nonostante non fosse intervenuto direttamente, quanto accaduto durante quella mattinata.
Pesanti le conclusioni del PM Del Grosso, che ha contestato all’uomo, non presente in aula in quanto irrintracciabile, la circostanza aggravante della recidiva reiterata specifica durante gli ultimi 5 anni, dichiarandolo “dedito al delitto” per l’imponente mole di reati commessi negli ultimi 20 anni, e nonostante l’attenuante del danno quantificabile in pochi euro, ha richiesto la pena di 3 anni e 300 euro di multa. Poco ha potuto argomentare l’avvocato d’ufficio Luca Marsigli, che ha impostato la difesa sull’incertezza dell’esatta identità dell’imputato, il cui cognome è stato riportato in una versione differente nel verbale di identificazione dei Carabinieri rispetto a quello considerato nel processo. Tesi non accolta dal giudice, che ha condannato l’uomo a 3 anni e 516 euro di multa, e al pagamento delle spese processuali. Condanna che sarà però nettamente mitigata dall’indulto.