«Dall’alto ho visto le guardie stese a terra»

Edizione Treviso

Mercoledi’ 20 Febbraio 2008

LA TESTIMONIANZA

«Dall’alto ho visto le guardie stese a terra»

Mestre

(m.a.) «Mi stavo avvicinando al cavalcavia dell’autostrada sulla via di casa e la mia attenzione è stata attratta dalle luci dei lampeggianti. Pensavo che due macchine della polizia stessero inseguendo qualcuno lungo l’autostrada. Poi ho sentito dei rumori sordi. Allora ho fermato il furgone proprio e sono sceso. La scena è stata terrificante. Ho stentato a rendermi conto di quanto succedeva. Non volevo crederci. Stavo assistendo in diretta a un assalto a un portavalori. Il furgone è stato stretto contro la barriera che divide in due l’A4 da una monovolume e da un suv. Quello che sentivo erano i colpi di mitra che i sei uomini, incappucciati, stavano scaricando sul parabrezza del blindato. Sentivo distintamente anche l’ordine impartito due o tre volte “Uscite o voi facciamo fuori”. Poi le guardie giurate sono scese con le mani in alto. Le hanno disarmate e poi le hanno fatte stendere a terra. Tutto in pochissimi minuti compresa l’esplosione con cui hanno aperto il portellone posteriore. Ero atterrito e ho pensato “speriamo che non guardino in alto”. Quando raccogliamo questa testimonianza, non è passata nemmeno un’ora dall’assalto al blindato. Sono numerosi i curiosi che trovandosi a transitare sulla Treviso Mare in territorio di Meolo fermano l’auto e scavalcavano il guardrail per avvicinarsi alla rete di protezione e guardare più da vicino quello che sta succedendo cinquanta metri più sotto. L’area in cui si è consumata una delle rapine più spettacolari degli ultimi tempi è illuminata a giorno: sul posto insieme alle auto delle volanti di Venezia e della polstrada di Mestre con le insegne ben visibili, anche quelle “anonime” degli agenti della scientifica e della squadra mobile. Insieme al loro dirigente, Alessandro Giuliano, si muovono sicuri in mezzo a quello che sembra un set cinematografico: vetri in frantumi, pezzi di carrozzeria, sono decine e decine i bossoli scaricati dai fucili mitragliatori e dai kalashnikov impugnati con la professionalità di criminali preparati a tutto.

Insieme a ogni indizio utile alle indagini, gli investigatori raccolgono le testimonianze degli automobilisti che si sono trovati a ridosso del luogo dell’agguato e rimasti “intrappolati” fino all’una, quando cioè è arrivato il via libero al ripristino della circolazione in carreggiata est. I più contigui sono due camionisti al volante di Scania quasi identici: uno si è fermato all’altezza del portavalori divelto, ma sulla prima corsia di marcia, l’altro alcuni metri più indietro. La colonna di veicoli bloccati per “incidente” è impressionante, supera il casello fino a toccare lo svincolo di Quarti d’Altino.

«Dall’alto ho visto le guardie stese a terra»ultima modifica: 2008-02-21T13:02:51+01:00da sagittario290