TULPS e censure europee: trattative in corso

17 gennaio 2008

TULPS e censure europee: trattative in corso

Bruxelles (BE). Il 15 gennaio i rappresentanti del Ministero dell’Interno e del Dipartimento per il coordinamento delle Politiche Comunitarie hanno incontrato a Bruxelles i rappresentanti della Commissione Europea per presentare la nuova release del testo del Regolamento che dovrebbe disciplinare il settore della vigilanza privata, perfezionato in base alle indicazioni già fornite nel precedente incontro al Viminale del 5 ottobre 2007.

Nonostante i margini di trattativa si siano ridotti a seguito dell’emanazione della sentenza della Corte di Giustizia del 13 dicembre scorso, sembra che il nuovo testo sia stato oggetto di apprezzamento da parte dei rappresentanti della Commissione.

Sono state richieste ulteriori modifiche (alcune molto rilevanti in termini sostanziali), ma in linea generale è stata accolta la via dello strumento regolamentare, in modifica del Regolamento di attuazione del TULPS, per ottemperare a gran parte delle istanze della Corte di Giustizia.

Soltanto due sarebbero i punti che richiederebbero un’abrogazione a mezzo norma di rango primario: la modifica del 4° e 5° comma dell’art. 135 TULPS (necessità per i direttori di uffici di informazioni, investigazioni o ricerche di affiggere permanentemente la tabella delle operazioni e il tariffario, oltre al relativo divieto di percepire “mercedi” superiori), e la modifica del 2° comma dell’art. 136 TULPS (possibile diniego di licenza da parte del Prefetto in considerazione del numero o dell’importanza degli istituti già esistenti).

Sul fronte contenutistico, si è chiesto di eliminare totalmente il giuramento per i servizi transfrontalieri (giuramento che permarrebbe invece, in versione “laica”, per i servizi sensibili), ma restano al solito due i punti davvero critici: le tariffe e la territorialità.

I tariffari dovranno essere integralmente aboliti, essendo stata censurata su questa parte anche la nuova versione regolamentare presentata, tuttavia l’estensione a tutti settori economici dell’obbligo del DURC e l’istituto della corresponsabilità della committenza in caso di omesso controllo dell’avvenuto rispetto, da parte dell’impresa, del rispetto di CCNL, contribuzione obbligatoria e sicurezza del lavoro, sono elementi che dovrebbero eliminare in radice i comportamenti illegittimi.

La territorialità resta quindi il punto più spinoso, anche a fronte del problema di competenza delle Autorità prefettizie nazionali circoscritta all’ambito provinciale.

Il Governo italiano ha proposto soluzioni mediane (concedere al titolare di una licenza la possibilità di operare anche in altre province per un periodo-finestra di sei mesi, entro i quali il Prefetto dell’altra provincia coinvolta, investito di istanza autorizzativa, deve pronunciarsi anche con semplice nulla osta), ma la Commissione Europea richiede un’apertura totale. Ossia chiede che disponendo di una licenza in una determinata provincia, l’istituto sia autorizzato ad operare ovunque sul territorio nazionale, senza ulteriori formalità.

Su questo punto, pare si sia allo stato convenuto di distinguere meglio tra i servizi, come il teleallarme, ove potrebbe bastare una notifica di espansione territoriale, e i servizi più tipicamente radicati sul territorio, tra i quali si annovera la vigilanza a mezzo guardie giurate. Per questi ultimi servizi, si pensa a procedure semplificate ma provvisorie (con riserva cioè di sospendere le attività extraprovinciali in mancanza di un’adeguata organizzazione). In una logica di semplificazione, la pratica del “riferimento” ai prefetti delle altre province coinvolte si potrebbe tradurre in una mera “consultazione”. Parrebbe infine eliminato il concetto di licenza su base comunale. La trattativa resta comunque aperta sul punto.

TULPS e censure europee: trattative in corsoultima modifica: 2008-01-18T11:25:00+01:00da sagittario290