Pizzo tra vigilantes: due arresti

Edizione CIRC_SU1 

30/01/2008

Pizzo tra vigilantes: due arresti

MAURIZIO CERINO Acerra. Si presentava come «il figlio di Enzuccio il biondo» e, facendo leva sulla strettissima parentela con un personaggio di spicco del clan Crimaldi, aveva imposto il pizzo a un’agenzia di servizi e vigilanza per poter lavorare nel territorio acerrano. Lui, Domenico Venturato, 30 anni, è dipendente della agenzia di servizi e vigilanza «La Suessola», della quale è titolare Aldo Rea, 39 anni: non si tratta di GUARDIE GIURATE, in quanto non c’è autorizzazione della prefettura, ma semplici «incaricati alla vigilanza». Entrambi sono stati arrestati, in flagranza di reato, dai carabinieri della compagnia Castello di Cisterna, coordinati dal capitano Orazio Ianniello. Domenico è il figlio di Vincenzo Venturato, «il biondo» per l’appunto, ritornato in libertà a dicembre e considerato dagli inquirenti elemento di spicco del sodalizio Crimaldi-Tortora. Vittima del tentativo di estorsione un’altra agenzia di servizi e vigilanza, «Vigilanza Italia», di Napoli e che da tempo offre la sua opera ad Acerra, in particolare in cantieri edili, verificando l’efficienza dei servizi antincendio e degli estintori. Nello stesso campo opera, ma da meno tempo in quanto sorta più di recente, la Suessola. I due, come è stato possibile apprendere dai carabinieri, sono stati bloccati proprio mentre stavano tentando di estorcere una somma, quantificata appunto nel 10% degli introiti, per ottenere la garanzia di una «tranquilla attività ad Acerra». L’ultimo di una serie di incontri viene fissato da Venturato al corso Italia, proprio di fronte alla clinica Villa dei Fiori. Nella Fiat Punto con il logo della Suessola, al volante c’è Aldo Rea. I due ignorano che, nel frattempo, i carabinieri, con l’attività di intelligence che da tempo hanno attivato proprio per prevenire il fenomeno estorsivo, hanno scoperto il tentativo estorsivo in atto e da tempo stanno seguendo le mosse di vittime e ricattatori. All’appuntamento sono presenti anche i militari del nucleo operativo della compagnia. È Venturato a condurre la trattativa: le vittime vogliono conoscere l’entità della richiesta e lui conferma il 10% degli introiti ottenuti dai lavori ad Acerra. A questo punto per gli inquirenti c’è il dato incontrovertibile: l’estorsione è stata portata a segno. Scatta l’ordine di intervenire: Venturato e Rea si ritrovano con le manette ai polsi.

Pizzo tra vigilantes: due arrestiultima modifica: 2008-01-31T12:45:10+01:00da sagittario290